Così se non ci sono più soldi per mettere mano ai tanti guasti ambientali causati dal laissez faire, dalla speculazione o dalla corruzione, diventa ancor più difficile metterci una pezza. Né prevenzione prima, né cure dopo. E ormai è così evidente il fastidio nei confronti delle calamità naturali, che quasi quasi si vorrebbe far finta che non ci fossero, che non turbassero il teatrino finaz europeista in cui il Paese è costretto a recitare la parte del servo sciocco. Fino al punto da favorire dei processi psicologici di rimozione, come è avvenuto per la tempesta che si è abbattuta sulle Eolie e su Lipari in particolare: i media che sono in gran parte strilloni o portavoce, in qualche caso portaborse dell’area di potere, hanno preferito chiudere gli occhi e non dare la notizia, come sperando che il giorno dopo si potesse scoprire che era solo un incubo e che niente era successo.
Invece purtroppo è successo, anche se pare che i danni siano solo materiali. Mannaggia a queste perturbazioni anticostituzionali: quasi quasi qualcuno potrebbe aprire un conflitto di attribuzione.
Filed under: Governo, politica Tagged: alluvione, Eolie