Ebbene, ci sono riusciti, hanno raccolto la somma necessaria e ora, non aspettano che la vostra visita e i vostri commenti, perciò accorrete numerosi sicuramente vivrete un’esperienza particolare sia per il luogo scelto, infatti la mostra si svolge all’interno delle prigioni, già suggestive di per se, sia per i contenuti.
Gli otto protagonisti sono Ilaria Abbiento, Fulvio Ambrosio, Chiara Arturo, Giuliana Calomino, Cristina Cusani, Susi D'urzo, Luigi Grassi e Claudia Mozzillo. Hanno seguito per circa due anni, nello studio dell’artista e fotografo napoletano Biasucci, e gratuitamente, un laboratorio e un percorso artistico che li ha portati a maturare e a saper riconoscere l'essenza della fotografia, a distinguere "il fondamentale dall'effimero" come ha affermato lo stesso artista, stimolo sviluppatosi autonomamente in ognuno di loro attraverso una ricerca interiore e personale.
Prendi un oggetto banale, guardalo con gli occhi della tua coscienza, del tuo io interiore e, all'improvviso, avrai una rivelazione. E' così che nascono le "Epifanie" di questi 8 ragazzi che hanno saputo scatenare l'immaginazione interiore immortalando cose, che vediamo tutti i giorni e che per noi non hanno nessun significato, finché, non interviene la rivelazione interiore, che fa propria la scena, e le da un significato. I nostri occhi non vedranno più le cose con gli occhi di prima, le foto stravolgendo tutti gli scenari, fino ad allora immobili e spenti, vengono a scuotere gli animi e a dirci di aprire gli occhi, perché oltre c'è dell'altro, non bisogna fermarsi all'apparenza, ma cercare i significati più profondi dell'esistenza.
La visione di queste foto vi farà vivere l'esperienza dell'intuizione improvvisa, le esperienze sepolte nella memoria affioriranno riportando in superfice, l'idea, i pensieri sepolti, e tutte le emozioni che erano sepolte con essi.