Ed ecco, mi ritrovo a riscrivere l'essere e il mondo tra
essenza e fenomeno. Parole nuove, nuovi suoni,
colori, odori, sapori, impressioni tattili. Decostruzione
e ricostruzione continua, per il tempo di la dal tempo.
L'essere come il creatore immoto, pietra e luce come
nel degradare dei riflessi impressi tra calce e pietra
Il mezzo, permanente come l'essenza nel suo centro
immutabile mentre l'immagine cangia nell'alternarsi
inquieto del tempo a rincorrere le forme stampe. E noi,
ora attratti al centro, ora alla periferia in fuga. Così accade
nel riflesso mondo delle ombre, di la dal sole nell'affanno
di essere sole: immoto sole pur restando ombra vana
nel tempo che scorre al calar e al suo risorgere perpetuo.