Equatore/ Tradizioni marinare. Il 30° Gruppo Navale attraversa l’Equatore “di corsa”

Creato il 20 marzo 2014 da Antonio Conte

Tutti sul ponte di volo a correre con il Comandante”!

Una staffetta lunga 100Km iniziata a bordo della portaerei Cavour la mattina del 26 febbraio alle ore 08:00 e terminata alle 16:22 in concomitanza con l’attraversamento dell’Equatore, che ha visto protagonisti gli equipaggi de “Il Sistema Paese in movimento”, impegnati a festeggiare l’eccezionale evento, mentre con rotta Nord si accingono a portare a termine un ben più importante e storico traguardo per la Marina Militare: la circumnavigazione del continente africano.

La cerimonia del passaggio dell’equatore è un’antica tradizione marinara, un simbolico “battesimo” come lo definiscono “i vecchi lupi di mare”, celebrato in onore del dio Nettuno ogni volta che una nave lungo la sua rotta attraversa la latitudine zero, punto di massima circonferenza della superficie terrestre.

La tradizione vuole che durante le Equatoriadi – neologismo coniato ad hoc per l’occasione – il Comandante dell’unità navale o il marinaio che ha alle spalle il maggior numero di attraversamenti si vesta da dio del mare per battezzare con acqua oceanica il proprio personale”, racconta Maurizio, maresciallo classe 1970, che di passaggi ne ha vissuti, ma non abbastanza da avere tra le mani lo scettro del tridente ed un secchiello d’acqua “benedetta”.

Goliardicamente c’è chi ha deciso di partecipare alla maratona indossando loghi o accessori a tema: maglie Made in Salento saettano seguite da uomini della sicurezza dotati di auto-respiratori, tanto per non perder fiato lungo tutto il kilometro di corsa previsto. Il personale “datato” ha corso “accompagnato” dal team sanitario e dalle infermiere Volontarie della Croce Rossa italiana imbarcate per offrire il proprio supporto alla Campagna Navale. Gli uomini della Brigata Marina San Marco hanno sfilato implotonati, coesi e compatti, inneggiando cori e motti d’appartenenza, non sono mancate le varie categorie, componenti e figure chiave di bordo;  presente anche lo staff del Comandante del  30° Gruppo Navale, Ammiraglio di Divisione Paolo Treu, rappresentato per l’occasione dal “lemure”, un simpatico peluche acquistato durante la sosta in Madagascar e divenuto subito una mascotte.

Cambia lo scenario ma non le circostanze. Anche a bordo di Nave Etna e Bergamini si onora l’evento con attività sportive, ludiche e ricreative, per poi brindare al momento del passaggio.

Sono felice della scelta fatta di arruolarmi in Marina” è il commento di un giovane marinaio, “questa esperienza, vissuta in maniera così sentita, non possono raccontarla in molti. L’emozioni che regala questa Forza armata sono uniche, speciali ed indelebili. Mi sento parte di una grande famiglia”. Sono trascorsi più di 3 mesi dalla partenza dall’Italia, e momenti come questo rappresentano l’essenza dello spirito di corpo che contraddistingue tutti i marinai, vicini o lontani da casa.

La portaerei Cavour, la rifornitrice di squadra Etna e la fregata Bergamini, lambiscono le acque del vicino arcipelago di Sao Tomé e Principe accompagnate, sino al calare del sole, da piccole imbarcazioni di pescatori che agitano le mani in segno d’accoglienza e di saluto.

Valentina Catanese

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