Da IL TEMPO. Secondo una sentenza della Commissione Tributaria provinciale di Milano che sta per scatenare una valanga di ricorsi contro l'agenzia statale incaricata della riscossione nazionale dei tributi. Del resto è la stessa legge a prevedere che a notificare le cartelle siano gli ufficiali della riscossione, i messi comunali e gli agenti della polizia municipale. Non produrrebbero, quindi, nessun effetto, nei confronti del contribuente le notifiche di Equitalia che non rientra tra i soggetti legittimati. Per capire meglio il problema, però, è meglio ripercorrere la storia che ha portato a una sentenza (la 349/35/11 del Ctp di Milano) che farà giurisprudenza, salvo l'intervento della Cassazione. Tutto ha inizio con la notifica di un avviso da parte di Equitalia a una società di un debito tributario derivante da una cartella inviata qualche anno prima. L'amministratore della società riteneva di non aver mai ricevuto questa cartella. Equitalia produceva in giudizio, però, la ricevuta di ritorno della raccomandata della cartella firmata da un "addetto alla ricezione atti", come aveva annotato il postino. Ma la società, dopo alcune ricerche, ha scoperto che la cartella era stata recapitata a un dipendente di un'altra società con sede nello stesso stabile. Così i giudici hanno proceduto all'annullamento degli atti impugnati "per gravi vizi di notifica". Non solo, la Commissione tributaria milanese specifica anche che pur svolgendo il postino il ruolo di pubblico ufficiale, non tutte le sue dichiarazioni per essere sconfessate richiedono la querela di falso. "D'altronde - spiega l'avvocato Matteo Sances, esperto di diritto tributario e legale della Libera associazione consumatori europei, chiarisce sempre la commissione tributaria, se è pur vero che la querela di falso è prevista dal nostro codice di procedura civile come procedimento volto a far venire meno la valenza probatoria privilegiata di quanto dichiarato dal pubblico ufficiale, è pur vero anche che ciò vale esclusivamente per la descrizione dei fatti avvenuti in sua presenza ma non per ciò che è "frutto di informazioni da lui assunte o di indicazioni fornitegli da altri". Le associazioni di consumatori si sono già mosse. In ballo ci sono milioni di euro a rischio (salvo il fatto che si possono incontrare giudici con un'opinione contraria e che, se la Cassazione si pronuncerà in altro modo, le notifiche della società saranno considerate regolari). "Le multe notificate solo dai dipendenti di Equitalia a mezzo posta - è l'opinione dell'avvocato Michele Gerace, per l'associazione "cento giovani" referente presso il Comitato Regionale degli Utenti e Consumatori - sono inesistenti e non producono nessun effetto nei confronti del cittadino contribuente. La portata della pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha aperto la pista ai ricorsi di tutti coloro che hanno ricevuto per posta una multa da Equitalia".