Per capire l’importanza di questo concorso bisogna andare indietro nel tempo. L’equitazione moderna come oggi la conosciamo si deve a Federico Caprilli, capitano di Cavalleria, classe 1868, e al suo “Sistema naturale di equitazione” che è stato adottato in tutto il mondo. E dove era la rinomata scuola di Cavalleria che frequentava Caprilli? A Pinerolo. La città però ha perso, negli anni, la Scuola di Cavalleria e con essa la sua tradizione equestre. L’annuncio del progetto di una nuova struttura dedicata all’equitazione ad alto livello, dunque, ha fatto battere molti cuori e soprattutto quello del Generale Angelo Di Staso, che già presidente dell’Associazione Caprilli ha visto la possibile rinascita equestre di quel vanto e lustro tutto italiano e soprattutto pinerolese. La notizia aleggiava nell’aria da anni, da quando cominciarono i lavori per la costruzione degli impianti nel 2010. Impantanata nelle paludi burocratiche, l’impianto sembrava non venire mai alla luce, finché poco tempo fa l’annuncio ufficiale dell’operatività.
C’è chi lo chiama “Centro del cavallo” chi, come il Generale Di Staso, la vuole “Scuola nazionale federale di equitazione” perché così è nata nella mente dei suoi ideatori. Al momento il nome non c’è e i giochi non sono ancora chiusi, la gestione non è stata affidata, ma già si pregusta il prossimo evento, quello del 20 e 21 dicembre, l’altro “Concorso ippico di Natale”, un Nazionale B organizzato e fortemente voluto dall’Associazione Caprilli. Per l’inaugurazione ufficiale, invece, bisognerà aspettare la primavera quando si svelerà anche il calendario degli eventi, che promette di essere fitto di concorsi, anche internazionali, e aperto a tutte le discipline equestri, dalla monta inglese a quella western.