Ne respirava l'ossigenoPersino quando il libro stava voltato nella polvere del tavolo.
Gli ricordava come avesse avuto bisognoDi un luogo da raggiungere nella direzione sua,
Come avesse ricomposto i pini,Spostato le rocce e trovato un sentiero tra le nuvole,
Per arrivare al punto d'osservazione giusto,Dove sarebbe stato completo di una completezza inspiegata:
La roccia esatta dove le sue inesattezzeScoprissero infine la vista che erano andate guadagnando,
Dove potessero coricarsi e, fissando il mare in basso,Riconoscere la sua casa unica e solitaria.
(Wallace Stevens, da Il mondo come meditazione, Guanda)