Eraserhead – David Lynch

Creato il 17 dicembre 2014 da Maxscorda @MaxScorda

17 dicembre 2014 Lascia un commento

Posso aver perso l’opera prima di Lynch per tutto questo tempo?
Si. Come accade con quanto e’ noto e di facile accessibilita’, si rimanda tanto resta sempre li’ e poi, come la promessa di visitare quanto prima un amico lontano, l’appuntamento slitta verso l’infinito. In realta’ avevo gia’ visto il film in passato ma facendo nel contempo altro, con Lynch non si va molto lontano, percio’ azzeriamo tutto e ripartiamo.
L’occasione della recente mostra fotografica e’ la giusta motivazione per vederlo con calma e attenzione, anche perche’ l’atmosfera di degrado industriale e’ la stessa, senso di allarme imminente, silenzi e vuoti solo apparenti per un orrore invisibile eppur presente ed angosciante.
Henry e’ uno strano tipo che vive in una casa ancora piu’ strana.
La fidanzata non di meno ha una famiglia molto singolare ma cio’ che piu’ conta e’ la presenza misteriosa di entita’ che si muovono su altri piani di realta’. La nascita di un figlio, che di normale ha molto poco, rivelera’ uno schema sovrannaturale che coinvolge la sua e le vite degli altri,
Opera metafisica ed anticipatrice, misteriosa e interpretabile sotto molti punti di vista. Lynch non lascia nulla al caso, la cura e’ minuziosa sino all’inverosimile ma nel contempo si guarda bene dal fornire facili soluzioni, non l’ha mai fatto, lasciandosi leggere in tanti modi diversi. Diverte e spaventa, fa ritrovare lo stupore che solo i bambini possiedono perche’ in fondo, e’ una favola terribile proprio come devono essere le favole che rimangono dentro, quelle che fanno pensare percio’ crescere. Lineare eppure si irradia nei significati lasciando ad ognuno il percorso piu’ consono da seguire.
Si dice sia un film di culto, questo non lo so, che sia straordinario certamente e lo e’ sotto ogni punto di vista, iniziando proprio dalla cifra stilistica che anticipa totalmente cio’ che il grande regista sapra’ far vedere nel corso degli anni. Pur in bianco e nero, tutto lo spesso strato di colore che sovraccarica la sua fotografia e’ li’, ben visibile. Interni che ritroveremo ricorrenti e che si propagano sino al recente "Rabbits", ambienti in penombra che traboccano lampi vividi o come in questo caso, contrasti nettissimi e spaventosi.
"Eraserhead" e’ seminale, prototipico, vero e proprio test screen ma non di meno dotato di un fascino travolgente e un carisma al quale non ci si puo’ sottrarre. Opera prima che rappresenta in pieno la forza interiore di un regista al suo esordio ma con la forza di idee e stile gia’ perfettamente formati. Riconosciamo questo in Cronenberg, in Tsukamoto, tutta gente perfettamente strutturata sin dagli albori, percio’ il loro cinema ci piace tanto.

Scheda IMDB


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