Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l’ho scordato

Da Saraconlacca

Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l’ho scordato.

Tutto quel che c’era io l’ho visto, guardando te.
E sono stata ovunque, stando con te.
E’ una cosa che non riuscirò a spiegare
mai a nessuno. Ma è così.

C’è una poesia nel tempio, incisa nella pietra, intitolata “la mancanza”.
Ci sono solo tre parole ma il poeta le ha cancellate perchè la mancanza non si può leggere, si può solo avvertire.

Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

Tra i rumori della folla ce ne stiamo noi due, felici di essere insieme, parlando poco, forse nemmeno una parola.

Se è tardi a trovarmi insisti. Se non ci sono in un posto cerca in un altro, perché io son fermo da qualche parte ad aspettare te.

E senti allora,
se pure ti ripetono che puoi
fermarti a mezza via o in alto mare,
che non c’è sosta per noi,
ma strada, ancora strada,
e che il cammino è sempre da ricominciare.

Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente.
Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno.
È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare.
Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta.

Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella.

Sii sempre il meglio di ciò che sei.

Io e lei abbiamo un gioco segreto – ci scriviamo di nascosto da noi stessi. Parallelamente a quello che diciamo e viviamo insieme, ci scriviamo, come se fossimo noi due, ma una seconda volta.
Di quel che scriviamo in quelle lettere non parliamo mai. E’ lì che ci diciamo, tuttavia, le cose vere.

Il vento, gli odori. No.
Una canzone lontana. Oppure il mio passo sul selciato. Nel buio io non so. Ma so che sono tornato a casa.

Ma poi inizia la notte e comincia a cantarmi.
La luna proietta la sua pellicola di sogno.

Quello che veramente ami non ti sara’ strappato,
quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’.