Minosse, re di Creta, doveva un giorno fare un sacrificio al dio Posidone quando Posidone stesso gli fece uscire dal mare un bianco toro perchè il re lo sacrificasse a lui. Minosse, però, non volle uccidere quel magnifico animale, e Posidone, irritato, fece infuriare il toro, che cominciò a mettere in disordine tutta l'isola.
Poichè nessuno riusciva a domare la bestia, Euristeo incaricò Eracle di andarla a prendere e di portargliela viva come settima delle sue fatiche. L'impresa non fu difficile: l'eroe andò a Creta, domò il toro, lo caricò, ben legato, su una nave e infine si presentò e Euristeo con l'animale sulle spalle. Trattandosi però di un animale sacro, Eracle non volle ucciderlo e, portatolo nella pianura di Maratona lo lasciò scorrazzare a suo talento. E naturalmente il toro, più infuriato che mai, continuò a provocare una quantità di guai alle genti del luogo.
L'ottava impresa: Le cavalle di Diomede
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