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EREDI DI CRAXI MA NON TROPPO ...confronto tra l'Achille Lauro e la Flotilla di Gaza

Creato il 05 giugno 2010 da Asinistra

Il 7 ottobre 1985 veniva dirottata da un commando palestinese dell’FLP la nave da crociera “Achille Lauro”.

Nel corso del sequestro rimase ucciso il cittadino americano ebreo Leon Klinghoffer.

La trattativa condotta a quel tempo dal governo italiano, con l’intercessione dell’Egitto, dell’OLP di Arafat e dello stesso Abu Abbas, fondatore dell’FLP, portò al dissequestro della nave .

Successivamente, infischiandosene degli impegni assunti dai soggetti istituzionali coinvolti, gli USA pretesero la consegna dei dirottatori, innescando un pericoloso braccio di ferro militare con l’Italia, presso la base di Sigonella.

L’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi difese, con determinazione, la sovranità dello Stato Italiano rivendicando l’applicazione del diritto internazionale.

Ho voluto ricordare, succintamente, il dirottamento della “Lauro” e la “crisi di Sigonella” perché, nella vicenda dell’arrembaggio Israeliano alla Flotillacon gli aiuti umanitari per Gaza, entra con tutta la prepotenza della logica della ragione.

A seguito del dirottamento della Lauro, il 10 marzo 1988 fu sottoscritta la “Convenzione per la soppressione degli atti illeciti contro la sicurezza della navigazione marittima” (convenzione di Roma)

Di cui riporto in italiano il testo tradotto dell’art.3.

EREDI DI CRAXI MA NON TROPPO ...confronto tra l'Achille Lauro e la Flotilla di Gaza

Ad una prima analisi, la vicenda dell’Achille Lauro risulta, a tutti gli effetti, la fotocopia di quanto successo nei giorni scorsi nelle acque internazionali davanti a Gaza.

Unica differenza, è che TUTTI dichiarano lo “Stato” che ha compiuto questo atto di “Terrorismo” uno “Stato” democratico e “amico”.

Dove, invece, la vicenda assume una dimensione completamente diversa è nel comportamento del nostro Governo.

Infatti, nell’85 Bettino Craxi non esitò a difendere l’autonomia e la sovranità dello stato Italiano non permettendo agli USA azioni dal grande effetto scenografico e dallo scarso valore diplomatico.

“L’orgoglio” nazionale fu fatto salvo dalla determinazione del governo di allora, che si rese garante della salvaguardia della legalità internazionale e della sacralità della difesa del nostro territorio nazionale.

Di fatto, invece, l’attuale governo Italiano, attraverso la voce del suo ministro degli esteri, fa carta straccia della “convenzione di Roma” ringraziando Israele e non esprimendo alcuna condanna nei confronti di chi ha sequestrato, percosso e incarcerato, senza alcuna giustificazione, cittadini italiani, e non ha espresso alcuna solidarietà nei confronti della Turchia (nazione di fatto aggredita) pur essendo questa un’alleata “istituzionale” in quanto paese aderente alla NATO , e, nei confronti della quale, come sancisce l’alleanza, vi è un obbligo di reciproca assistenza in caso di aggressione.

Ricordo che l’Italia, insieme agli USA e al governo di destra olandese, sono stati gli unici paesi che,in sede ONU, si sono opposti ad una commissione di inchiesta internazionale privilegiando una commissione di inchiesta interna Israeliana.

La conclusione, inevitabile, a cui si giunge esaminando e confrontando le vicende dell’Achille Lauro e della Flotilla, è che questo governo, erede, e non solo politicamente, di Bettino Craxi, è riuscito solo parzialmente ad acquisirne la dimensione politica.

La vicenda di questi giorni, ci ha reso un’ immagine dell’Italia servile all’abbisogno e incapace di osservare e fare osservare regole e leggi che regolano i rapporti tra le nazioni.

Per quanto riguarda,invece,l’intreccio affaristico e politico, i membri del nostro Governoinvece stanno, forse, quasisuperando il maestro, ed aspettiamo fiduciosi le risultanze della magistratura, anche se pensando alla votazione alle Nazioni Unite, forse le inchieste vorrebbero condurle loro o in subordine magistrati non imparziali ma sicuramente “amici”.


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