Non sono sicura che l’idea che ho di me corrisponda all’idea che gli altri si sono fatti di me. E così, mentre vorrei affermare che nonostante io non sia una persona che rivendichi primati (personali oppure no) ma questa volta lo faccio, qualcosa mi trattiene. Perché in realtà non so se quello che percepisce chi mi legge coincide con quello che io penso di me. Vado dunque in genere piano e coi piedi di piombo con le affermazioni di questo genere , ma siccome ogni regola ha la sua eccezione, o ogni eccezione ha la sua regola, a scelta , stavolta ho deciso di eccedere.
Affermo dunque che i “macaron” in Grecia si facevano illo tempore. Quanto meno la ricetta che segue, nei ricettari fino agli anni ’60 veniva chiamata così: "macaron". Poi, per qualche motivo che non conosco, hanno preso il curioso nome di “ergolavoi” che sono i “palazzinari” greci.Non chiedetemi perché, lo ignoro, anche se da una piccola ricerca ho avuto degli spunti, ma in attesa di verificarli, mi astengo dal citarli.I “macaron” o “ergolavoi” sono deliziosi. Era un dolcetto che mangiavamo da piccoli, quando per contare la varietà di dolci bastava contare fino al 10 o poco più. Me li ero proprio dimenticati , ma grazie a questo blog amico mi sono tornati in mente e voilà! Se cliccate al link, vedete tutte le fasi della preparazione in sequenza.Nota: la farina di mandorle pronta può essere sostituita, anzi meglio, da mandorle spellate, essiccate al forno e tritate.