Se dicessi che conosco l’opera di Eric William Ravilious (1903-1942) direi una bugia, che prima di lavorare al museo (il mio bellissimo, adorato museo!) non ne avevo mai sentito parlare. E se qualche giornata trascorsa nelle sale della ceramica, mi ha illuminato su quella parte della sua arte che riguarda la sua collaborazione con Wedgwood, la famosa manifattura inglese di ceramica fine con sede nello Staffordshire per cui il nostro pittore ha realizzato una serie di tazze per celebrare l’incoronazione di Re Edoardo VIII (tazze che poi furono opportunamente modificate dopo la sua abdicazione con il nome del fratello, salito al trono come Giorgio VI) o quelle deliziose mugs con l’alfabeto create nel 1937, la mostra della Dulwich Picture Gallery è stata una piacevole scoperta.
Eric Ravilious (designer)
Wedgwood (maker) Victoria and Albert Museum
Adoro questo piccolo museo nel Sud di Londra, uno dei più antichi della capitale costruita dall’architetto John Soane e aperta al pubblico nel 1817. Ma da casa mia arrivarci è scomodo e cerco di andarci solo quando c’è davvero qualcosa che voglio vedere – e anche questo non è un’assicurazione che il viaggio ne valga la pena (una mostra su James Abbott McNeill Whistler che davvero volevo vedere si è rivelata essere una vera fregatura). Ma ieri, ombrello e occhiali da sale nello zaino che a Londra non si sa mai, io e la mia dolce metà ci siamo avventurati nel profondo Sud-Est londinese, per una volta completamente all’oscuro sul cosa avremmo trovato, semplicemente basandoci sulle recensioni lette nel Time Out e contagiati dell’entusiasmo di una collega del museo che su Ravilious ha finito per scriverci la tesi di Master. E davvero ne è valsa la pena…
The Westbury Horse’ by Eric Ravilious, 1939, watercolour on paper
Non ci sono tazze o insalatiere e tantomeno le incisioni per cui era (a quanto pare) così famoso in tutta la Gran Bretagna in mostra alla Dulwich Picture Gallery, ma solo un’ottantina di luminosi acquerelli che uno non si stancherebbe mai di guardare. Si tratta della prima grande retrospettiva dedicata a questo artista che ha per oggetto solo ed esclusivamente la sua attività di pittore. È un mondo magico e delicato quello di Ravilious, fatto di sfumature transparenti, di cieli plumbei e di raggi di sole e di campagne verdi in cui il vecchio e il nuovo si incontrano e convivono.
Eric Ravilious photo by Phyllis Dodd from Fry Art Gallery
Ravilious era un pittore tipicamente britannico – una sua foto che ho trovato in internet lo ritrae in tweed, il ciuffo biondo leggermente spettinato, come se fosse appena sceso dalla sua biciletta dopo una pedalata nella verde campagna di uno dei paesaggi delle South Downs inglesi che tanto amava dipingere. Forse è stata proprio questa sua delicatezza tipicamente britannica nell’uso dell’acquerello è una delle ragioni per cui questo geniale pittore non è conosciuto al di fuori di confine della Gran Bretagna – questo e il fatto che morì a soli 39 anni: troppo presto per farsi un nome all’estero.
Ravilious Dangerous Work At Low Tide
fino al 31 Agosto,
Dulwich Picture Gallery Gallery Road, London SE21 7AD