Si è insediato ufficialmente lunedì 14 febbraio 2011 Erik Izraelewicz, il nuovo direttore di Le Monde: scelto dai tre nuovi grandi azionisti Pierre Bergé, Xavier Niel e Matthieu Pigasse, il 56enne ex giornalista dello stesso quotidiano (per quattordici anni tra il 1986 e il 2000, quindi alla guida di Echos e La Tribune) ha esordito con un editoriale dal titolo Le Monde change pour rester fidèle à lui-même (ovvero: “Le Monde cambia per restare fedele a sé stesso”) in cui ha spiegato la nuova linea del giornale.
Nel progetto che Izraelewicz ha presentato per candidarsi alla direzione figurano alcuni punti chiave. Più informazioni, più notizie di economia, più presenza nei weekend e investimenti sulle nuove tecnologie: non solo l’edizione cartacea, dunque, che pure punta a uscire in edicola al mattino (mentre, storicamente, il giornale è sempre stato disponibile solo a partire dal primo pomeriggio), ma anche grande attenzione ai supporti digitali, dal sito web tradizionale alla versione mobile, per arrivare alle applicazioni per tablet come l’iPad.
Izraelewicz, nell’articolo, ha sottolineato anche come la missione del quotidiano sia quella di “assicurare al lettore informazioni chiare, vere, e per quanto possibile, rapide e complete“, per riprendere le parole utilizzate nel dicembre del 1944 dal fondatore del giornale, Hubert Beuve-Méry. Altro fattore rilevante, secondo il neo-direttore, è la difesa del principio di fusione tra la redazione cartacea e quella online: “Avere due squadre diverse per produrre uno stesso marchio non è sostenibile, né economicamente né editorialmente”.
Citazione inusuale ma pienamente nello spirito del tempo, infine, anche per il successo dell’Huffington Post, il celebre superblog statunitense recentemente venduto dalla fondatrice Arianna Huffington ad Aol per 315 milioni di dollari.
Dans notre métier, l’information, la révolution portée par le numérique n’en finit pas de modifier la donne. L’expérience, parmi d’autres, du Huffington Post, aux Etats-Unis, nous oblige à repenser notre journal, à nous situer dans une culture multimédia. Là-bas, en moins de cinq ans, ce site d’information politique en ligne, créé ex nihilo, s’est imposé comme un véritable journal de référence, venant concurrencer les plus grands quotidiens du pays. Il vient d’être racheté par AOL, un fournisseur d’accès à Internet, pour un prix deux fois supérieur à celui payé par les nouveaux propriétaires du Monde
(a grandi linee: “Nel nostro mestiere l’informazione, la rivoluzione portata dal digitale non smette di cambiare le cose. L’esperienza dell’Huffington Post, negli Stati Uniti, ci obbliga a ripensare il nostro giornale, situandoci in una cultura multimediale”)