Erlangen

Da Loredana V. @lorysmart

Cena alla solita Brasserie che, nonostante il nome francese ha cucina tedesca e serve anche un’ottima birra, la Tucher, dunkel Weizen.
Poi un giro per la città : numero di abitanti all’incirca come Bolzano, ma che differenza.
Per le strade, anche a sera inoltrata, girano coppiette, genitori con bimbi in carrozzina, ragazzine di 13/14 anni che camminano tranquillamente da sole senza che nessuno le importuni.
Nelle birrerie e nei ristoranti ci sono ancora molti avventori che si divertono, tante risate, ma nessuno schiamazzo. Gli autobus, puliti come da noi ormai non se ne vedono quasi più, girano fino a tarda sera. L’autista funge anche da bigliettaio , ma nessuno si sogna di salire sul mezzo senza pagare o, peggio, di minacciare come succede spesso a Milano.
Case ordinate, villette anche di stampo popolare, con giardinetti curati, isole ecologiche con bidoni nascosti da reticolato ricoperti da rampicanti. Sui muri, nemmeno un graffito o una semplice scritta.
Un senso di sicurezza girare per le strade anche a tarda sera e pure in periferia. La stazione? Un’oasi… pensiamo alle nostre che sono ormai solo ricettacolo di sbandati.
Bisogna essere imbevuti di pregiudizi per non notare le differenze tra questo ed il nostro paese, e la prima differenza è la questione dell’educazione, della civiltà. Sia chiaro, sono contenta di essere italiana ma, come cantava Gaber, per fortuna o disgrazia lo sono, ed ogni giorno che passa debbo dire “per disgrazia”.


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