Erse, il richiamo del sorgere del sole e della rugiada all’alba. L’azzurro delle gocce della rugiada. L’azzurro del cielo dell’Etna.
Una manifestazione originale è quella organizzata ogni anno sulle rive dell’Arno dal giornalista Guido Ricciarelli: VINI GIUSTI premia quei prodotti che, presenti sulle principali Guide ai vini nazionali con condivisi riconoscimenti di bontà e convenienza, si attestano anche sul mercato grazie alle doti di bevibilità e buon rapporto prezzo-qualità.
Il nostro Etna DOC della Tenuta di Fessina ERSE 2009, presente tra i “vini giusti 2011” insieme al resto della batteria siciliana e ai nostri toscani di Villa Petriolo, ha meritato un’ ulteriore attestazione: il secondo posto al torneo Vinbledon, gara ad eliminazione diretta curata da una giuria di esperti tra degustatori, giornalisti, enotecari.
Superata la selezione per fasce di prezzo, ERSE 2009, il nostro blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, è volato, in una sala gremita di enoappassionati, verso la finalissima, guadagnandosi la medaglia d’argento. Premiato dunque il rispetto e la valorizzazione del territorio di origine con il nostro ETNA DOC, che rappresenta una fotografia del vigneto tradizionale etneo, con le caratteristiche di fragranza e beva accattivante che le Guide de L'Espresso e del Gambero Rosso gli riconoscono nelle edizioni appena pubblicate.
Sul blog di Andrea Gori il puntuale ed immediato reportage della gara: “Appena conclusa l’edizione 2011 dei Vini Giusti di Guido Ricciarelli a Firenze e dopo il successo del Chianti di Corzano e Paterno dello scorso anno, si conferma il Sangiovese come vino giusto per eccellenza grazie al bio Chianti Classico di Badia a Coltbuono che sono almeno 3 anni che fa riappacificare tutti con questa denominazione. Sul podio poi tanta sicilia con un Etna “giovane” come l’Erse di Tenuta di Fessina di Silvia Maestrelli che ha portato grazia levità e capacità di capire il terroir dalla Toscana fino sul vulcano (non bastassero i tanti premi ricevuti dal fratello maggiore “Musmeci”. Ma non solo di bio e piaccolo vive il mercato oggi: per fortuna ci sono realtà grandi e visibili che hanno sempre ben presente cosa significhi fare un vino giusto ed ecco Donnafugata di nuovo sul podio, stavolta con il bianco Polena, un riuscito blend di catarratto (autoctono storico siciliano) e Viognier (varietà bianca che dal Rodano sta contagiando mezza italia). Tre vini facili da bere, immediati ma non banali e con storie aziendali molto diverse alle spalle ma che riassumono bene cosa il consumatore sta cercando oggi ovvero genuinità, schiettezza, facilità di beva e capacità di legarsi bene alla tavola, sede d’elezione per il consumo del vino: Vini senza eccessi di profumi intensità e morbidezze, che costino attorno ai 10 euro e li valgano fino all’ultimo sorso”.