Eruzione Vesuvio: fissati nuovi livelli di allerta

Creato il 29 settembre 2014 da Vesuviolive

Negli ultimi mesi abbiamo parlato spesso dell’assenza di un piano di evacuazione adeguato nel caso di un’eruzione del Vesuvio. Un problema ritenuto da molti -erroneamente- superfluo in realtà di strategica importanza.

Fortunatamente però, le cose stanno cambiando e la paura sta pian piano lasciando il posto alla premura e alla prevenzione. È stato infatti approvato dalla Commissione Speciale l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per la zona rossa.

Come riportato da un articolo del Corriere della Sera, la Commissione Speciale Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha finalmente stabilito le indicazioni generali per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per tutti i paesi che rientrano nella zona rossa, ovvero quelli più a rischio in caso di eruzione.

Quattro punti chiave che prevedono l’individuazione dei livelli di allerta, lo schema per l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza della popolazione.

Il piano stabilisce le strategie generali da attuare in base ai quattro livelli di allerta, descrivendone altresì le principali regole da adottare, distribuite in base alle responsabilità e alle competenze degli enti presenti sul territorio.

Le fasi stabilite prevedono cinque livelli di allarme:

Base: assenza di variazioni dei parametri osservati
Attenzione: presenza di variazioni preoccupanti dei parametri osservati
Preallarme: presenza di un aumento significativo delle variazioni dei parametri osservati
Allarme: presenza di fenomeni pre-eruttivi
Evento in corso: eruzione in atto

In base ai livelli stabiliti saranno poi fissate le successive strategie di azione quali: allontanamento, trasferimento e accoglienza della popolazione evacuata con relativa determinazione delle aree di attesa, di incontro e punti di prima emergenza.

Saranno ritenute idonee tutte le aree al di fuori delle zone a rischio presenti in Campania o nelle regioni confinanti mentre i punti di prima accoglienza saranno allestiti nei territori provvisti di strutture alloggiative adeguate.


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