Esame di maturità e latino: la cultura è morta?

Creato il 20 giugno 2013 da Mauro @2tredici

Ma è ancora il caso che la versione da latino a italiano sia una delle prove dell'esame di maturità nell'anno 2013?Questo il senso della domanda posta da un titolo de "IlSole24Ore" - versione on-line - del 20 giugno scorso.La risposta è indiscutibilmente una sola: certamente si.
Ad una condizione, però, e cioè che il fatto di conoscere il latino (e, più in generale, di possedere un minimo di cultura) continui ad essere motivo di orgoglio e di distinzione. Anzi, lasciamo perdere l'ormai elitario latino e restiamo alla cultura in generale: masticarne un poco dovrebbe essere fonte di gratificazione e strumento per conseguire il successo sociale.Il problema è che non lo è più.
E' sufficiente guardarsi in giro. Di gente che non sa fare la "o" con il bicchiere, oppure che, al posto di "ho", scrive "o" con l'accento è pieno il mondo. Non è una colpa, per carità. Per mille motivi, più o meno giustificati, non tutti hanno avuto l'opportunità di ricevere una adeguata istruzione.Qualcosa non funziona, però, se l'ignoranza diventa motivo di orgoglio e di ostentazione, se la burineria (sia consentito il termine) diventa il grimaldello che apre porte che dovrebbero rimanere chiuse.Quando ciò accade, significa che 3.000 anni di Storia sono trascorsi invano e che è ormai necessaria una palingenesi. Oppure significa, più semplicemente,  che ogni cosa deve tornare al suo posto. 

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