Esami di riparazione: è’ possibile arrivarci non preparati? E’ possibile confidare sempre sul fatto che i profe saranno buoni? Stendo un velo pietoso sugli esami svolti in questa settimana, e come al solito trasformo in introspezione un dato esterno: faccio i miei personalissimi esami di riparazione (che per voi sarà l’ennesimo inutile mio sproloquio).
Óra (Photo credit: gergoke)
Ora, non che io mi debba auto-interrogare su grammatica, letteratura&co., ma ogni volta che arriva settembre (sì, lo so che settembre inizia domani, ma lo vedo di già affacciarsi!) io mi sente un po’ giù. Perchè?
a- perchè ricomincia la scuola e perdo un po’ di libertà (in realtà sono una lazzarona e vorrei poter vivere senza dover lavorare, facendo solo le cose che mi piacciono al 1000%… ma ho da campà!);
b-perchè le giornate sono più corte e il mio organismo immagazzina meno fotoni del solito e io sono più giù di morale (in verità questo succede già a fine agosto ma sembra che io me ne accorga in settembre); (vi sembra un cosa assurda? guardate che è così davvero, e io sono influenzabile dal sole!)
Italiano: Gli estremi delle altezze di un triangolo sono contenute nello stesso semicerchio e in un altro cerchio (Photo credit: Wikipedia)
c-perchè settembre mi fa venire in mente che le prossime ferie sono solo a Natale, e a Natale mancano 3 mesi! troppi!
d-perchè settembre inizia l’ultimo quarto (o terzo? vabbè con le frazioni non sono brava!) di anno e sento già che un altro anno sta per finire (e quando finisce l’anno io inizio a interrogarmi sul senso di me della mia vita di quello che ho fatto e che non ho fatto…soprattutto su quello che volevo fare e non ho fatto…).
Solo che per il tempo trascorso e sprecato non ci sono esami di riparazione in cui sperare, e in un certo senso mi demoralizzo molto quando mi accorgo che, nei confronti della vita, il mio comportamento è simile a quello dei miei studenti: tanto, in fondo al percorso, troverò l’indulgenza del profe; io invece troverò l’indulgenza di me stessa.
Ma non è proprio così, e ogni volta sto male pensando che ho di nuovo sbagliato e che mi meriterei una bella bocciatura, ma ben più importante di una bocciatura scolastica: una bocciatura nella vita. Perchè la mia divinità par essere l’inerzia e l’incapacità di prendere per le redini la mia vita. E’ un circolo vizioso da cui non so uscire.