Esami nel terzo trimestre di gravidanza

Da Martavi @martavi_it

Esami nel terzo trimestre di gravidanza

4 novembre 2014 Teresa nessun commento

Ed eccoci giunti all’ultimo trimestre di gravidanza, che inizia a partire dalla 28^ settimana e termina con il parto (di solito alla 40^ settimana si completa il trimestre). E’ forse il più importante da un punto di vista emotivo perchè la donna è consapevole che presto potrà abbracciare il suo piccolo e che, per lei e il suo compagno, inizierà una nuova avventura, quella di diventare genitori! Il terzo trimestre di gravidanza è caratterizzato da questa fase di preparazione generale della madre. Oltre ai soliti esami, test e controlli vari a cui verrà sottoposta, la donna si prepara ad accogliere il bambino affinchè sia tutto pronto per il parto: innanzitutto è necessario tenere pronta la valigia da portare in ospedale, preparare il corredino per il neonato, e poi se la donna vuole, può partecipare ai corsi preparto presenti nella propria città, per arrivare preparata al momento del parto, (io ho partecipato e l’ho trovato utilissimo), e può anche fare un pò di ginnastica in preparazione al parto ( allenare il pavimento pelvico è necessario per il parto naturale).

Gli esami nel terzo trimestre di gravidanza sono quelli di routine effettuati già precedentemente nel primo trimestre e nel secondo trimestre. A questi poi si aggiungono altri più specifici che vengono consigliati dal ginecologo, come quello di eseguire il tampone vagino-rettale per rilevare la presenza dello streptococco B, che se presente in vagina può infettare il neonato durante il parto, causando delle infezioni neonatali. Nel caso i risultati rilevano la presenza di questo batterio, si esegue una profilassi antibiotica alla donna durante il travaglio. Di solito viene prescritto dal ginecologo un elettrocardiogramma. A queste settimane il bambino dovrà essere già in posizione, ovvero con la testolina in giù, pronto per il parto, ma se a fine gravidanza ciò non dovesse accadere, presentandosi podalico, allora il ginecologo valuta insieme alla coppia se tentare la manovra esterna  per tentare di capovolgere il feto.

A partire dalla 37^ settimana verrà fatto il cosiddetto “monitoraggio“, la cardiotocografia, che è un esame semplice non invasivo che serve per monitorare e controllare il battito cardiaco fetale, e inoltre è utile perchè misura l’intensità e la frequenza delle contrazioni uterine. Durante le visite il dottore effettuerà l’ecografia per monitorare che tutto proceda bene, e valutare così l’accrescimento fetale in base ai percentili di crescita delle tabelle che ha a disposizione, controllare la quantità di liquido amniotico e  la placenta. Inoltre durante gli incontri si discute del parto, e dell’eventuali tecniche per alleviare il dolore, ma tutto ciò dipende molto dal medico e dalla struttura dove si partorirà. Se per caso (come nel mio caso!) la donna ha superato la 40^ settimana di gestazione e il bambino non è ancora nato, allora sarà sottoposta a monitoraggi e a visite più frequenti.

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