Escape From Tomorrow (2013)

Creato il 08 dicembre 2013 da Babol81
Il tam tam su internet è spesso una brutta bestia, soprattutto per chi, come me, è curioso come una bertuccia e si ritrova così a dover vedere una roba come Escape From Tomorrow, scritto e diretto da un tizio sconosciuto che risponde al nome di Randy Moore.

Trama: durante l'ultimo giorno di vacanza a Disneyworld con la famiglia, Jim viene licenziato per telefono e in più si invaghisce di due ragazzine francesi. Complice lo stress, il viaggio in un parco da sogno diventa un incubo a occhi aperti...


Allora, siccome sono già stata fregata assieme ad un sacco di altra gente, sfatiamo una volta per tutte una leggenda metropolitana. Escape From Tomorrow è diventato famoso per aver utilizzato delle riprese effettuate di nascosto all'interno di Disneyworld, luogo dove notoriamente è vietato girare filmati e, soprattutto, divulgarli. Ciò ha portato le persone a pensare, erroneamente, che un simile sbattimento sarebbe stato finalizzato ad una pesante critica verso il buonismo Disneyano, verso il sogno di tutti i bambini che invece nasconde sfruttamento, squallore, Pippi che si grattano le chiappe quando non vengono visti, Principesse che di nascosto copulano coi ricchi avventori e chissà quant'altro. Oppure, quello che speravo io, che Escape From Tomorrow fosse un delirante horror con, che so, pupazzi assassini e macchine che inghiottono i piccoli ospiti. E invece, ciccia. Innanzitutto perché le riprese all'interno del Parco copriranno si e no il 20% della pellicola e, tra parentesi, riguardano quasi tutte il transito della famigliola da una giostra all'altra o all'interno dell'Epcot, uno dei quattro parchi situati all'interno di Disneyworld; il resto del film è stato girato in anonime camere d'albergo, ambienti ricostruiti in studio o, peggio ancora, con l'ausilio di un orrendo green screen, talmente mal fatto che lo stacco tra personaggi e sfondo è quasi imbarazzante. Seconda cosa, ma non meno importante, della critica alla Disney non c'è traccia, tanto che la Casa del Topo, una volta uscito il film e scoperto "il fattaccio", non si è nemmeno scomodata a denunciare tutti i coinvolti.

Escape From Tomorrow, dunque, è una sòla: non è un film di critica e non è neppure un horror. O meglio, qualche elemento horror o fantastico c'è ma è tutto immerso in un'insipida brodaglia che vorrebbe essere Lynchiana e invece risulta solo ridicola e, dal mio punto di vista femminile, patetica. Diciamo subito che l'autore di un film simile non può essere che uomo perché, più che criticare la società consumistica, la famiglia americana o i valori Disneyani, a Randy Moore interessa solo una cosa: la patata. Con questo concetto ben chiaro in mente, Escape From Tomorrow diventa automaticamente più inquietante perché probabilmente mostra quello che davvero immagina ogni giorno un uomo di mezza età in piena crisi e sopraffatto dall'idea di non poter sfoggiare al braccio una fotomodella possibilmente porca e con la metà dei suoi anni. L'occhio indulgente del regista segue il povero protagonista con fare pietoso nonostante Jim sia irrimediabilmente minkia e ne raffigura la moglie e i figli come degli umorali spaccamaroni a propulsione eterna (notare che la moglie è L'UNICA che da di matto e schiaffeggia la bambina mentre lui si limita a vagare per il parco con la stessa indolenza che avrebbe un supplì!) ed è palese che siano loro il "domani" da cui fuggire e a cui fa riferimento il titolo originale; inoltre, ad avvallare ulteriormente l'accusa di maschilismo da operetta, le due francesine sono delle stronzette che pensano solo a sedurre Jim per poi sputargli in faccia (sic) e l'altra donna raffigurata nella pellicola è una povera pazza che, spinta da un non meglio definito desiderio di maternità/perfezione, spezza il collo a una bambina abbracciandola e ovviamente cornifica il marito. L'unico personaggio femminile positivo è, neanche a dirlo, la modella seminuda e compiacente che la darebbe a Jim senza impegno.

Quindi, il significato dell'intera operazione è, in due parole, "Gli uomini sono dei poveracci vessati perché le donne hanno preso a modello le Principesse Disney e vogliono ingabbiarci con la scusa del Principe Azzurro nonostante siano cesse e comportino la nascita di figli". Adesso, bastava che Randy Moore scrivesse questa cosa su Facebook accettando eventuali pernacchie e insulti da parte delle sue amiche e la questione sarebbe finita lì. Che bisogno c'era di mettere in mezzo la febbre felina (!!), orrendi effetti speciali comprati in cartoleria, sottotrame che cominciano e poi vengono lasciate lì senza un perché, lunghissimi e noiosissimi momenti di nulla, immagini "artistiche" e uno spaventevole bianco e nero che rende tutto ancora più pretenzioso e inutile? Non lo so, ma se posso essere sincera non me ne frega nulla. A me preme solo che chiunque legga questo post eviti come la peste Escape from Tomorrow e si dedichi a qualcosa di più produttivo, fosse anche tagliare le unghie al cane. La Disney sarà anche il Male, avrà sdoganato modelli stressanti da raggiungere sia per uomini che per donne, avrà sicuramente contribuito a rendere il mondo un posto di mocciosi consumisti, ma giuro che preferirei ri-vedermi per 700 volte di fila il peggiore film prodotto da Walt e discendenti piuttosto che un altro minuto di questa belinata.
L'americano Randy Moore è il regista e sceneggiatore della pellicola, al suo primo e finora unico film.

Roy Abramsohn interpreta Jim. Americano, ha partecipato a film come Creepshow III e a serie come Streghe, Monk, Senza traccia, Medium, Weeds, CSI, Desperate Housewives, CSI: NY e Glee. Ha tre film in uscita tra cui Area 51, l'ultima sicura putt... ehm.. pellicola di Oren Peli.


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