In un silenzio assordante, centinaia e centinaia di piante di oleandro, quelle che ornavano le nostre superstrade, che riempivano di fiorita allegria la più torrida delle estati, stanno scomparendo sotto la scure delle motoseghe e degli escavatori di stato. troppo umile come pianta, troppo "esotica" per avere la medesima dignità della macchia mediterranea, troppo poco "secolare" per avere considerazione, troppo improduttiva, troppo estranea alla nostra cultura contadina, è stato fin troppo facile sacrificarla sull'altare delle "buone pratiche". non un manifestante, non una associazione ambientalista si sono schierati dalla sua parte, si sono opposti a questo sacrificio probabilmente inutile.
l'Europa aveva bisogno di fatti. e triturare chilometri di siepi fiorite, quando Xylella avanza al ritmo di un carro armato e ben al di fuori degli spartitraffico è apparsa la cosa più semplice. ci voleva, subito, un capro espiatorio,
così, si avvia a uscire di scena una delle siepi più generose, che si accontenta anche di un suolo compatto e arido racchiuso da due strisce di asfalto e da due barriere di cemento.
speriamo che almeno gli alberelli di oleandro che adornano con la loro incessante e allegra fioritura estiva le strade e le piazze dei nostri centri abitati le vogliano risparmiare.