Esce “Dillo a te sola” di Giusy Tolomeo

Creato il 22 settembre 2015 da Lorenzo127

Bisogna rimanere immobili per far sì che l'anima della persona amata ci pervada, che la sua profondità ci tocchi; in quell'istante, anche il tempo sembra fermarsi e l'attimo diviene eterno. - Emanuele Marcuccio

TraccePerLaMeta Edizioni ha pubblicato Dillo a te sola, seconda silloge poetica della siciliana Giusy Tolomeo, per la cura editoriale del poeta e aforista palermitano Emanuele Marcuccio, ivi presente con un suo aforisma in esergo. Scrive Marcuccio nella prefazione: "La siciliana Giusy Tolomeo [...] ritorna qui con una seconda silloge, Dillo a te sola, una raccolta di poesie d'amore, dove questo tema viene affrontato per ben centouno titoli e in tutte le più varie sfaccettature. [...] In queste liriche l'amato, come ci avverte in dedica la stessa poetessa, viene idealizzato [...] assumendo caratteristiche superumane, quasi divine. [I]l lettore attento non potrà non riconoscere l'omaggio shakespeariano contenuto in "Sentirti dire..." con la riproposizione della metafora delle labbra come due pellegrini e lo stesso pudico rossore di Romeo e Giulietta al loro primo incontro alla festa in casa Capuleti [...]" (dal risvolto di copertina) Luciano Domenighini a chiusura della postfazione scrive: "Centouno liriche che si leggono tutte d'un fiato, come una sola lunghissima, ininterrotta composizione poetica, nella luce, nell'aria di un sentimento vitale, in un amoroso, gioioso flusso di pensiero." Scrive Francesca Luzzio in quarta di copertina: "Quasi un diario poetico che, nel succedersi progressivo dei giorni, esplica il variegante dipanarsi del sentire e del vivere l'amore per un lui, ora tangibile realtà, ora sogno e chimera. I versi talvolta sembrano esprimere l'ancestrale ed adolescente input all'amore che, nel suo primo apparire nell'anima, cerca sinfonica rispondenza per raggiungere la pienezza dell'io. In tale ricerca, la complicità degli elementi della natura che ridono o piangono insieme a lei, spesso in un consustanziale sentire o panica sintesi che innalza il desiderio dell'io a cosmica condivisione. Il linguaggio poetico insieme nitido ed etereo, analogico o comparativo è adeguato alla proposizione verbale dell'ispirazione che trova nel coinvolgimento simbiotico della natura, lo strumento più idoneo all'espressione del possesso o dell'aspirazione all'oggetto del desiderio e nello stesso tempo, ad una sua mitica trasfigurazione. A tale esito, nello scorrere fluente e libero dei versi,concorrono anche le numerose occorrenze di amare/amore e le frequenti anafore, che marcano con il ripetersi a inizio verso delle parole, le coinvolgenti sensazioni ed emozioni della poetessa."

CURATORE D'OPERA E PREFAZIONE: Emanuele Marcuccio

POSTFAZIONE: Luciano Domenighini

NOTA CRITICA DI QUARTA: Francesca Luzzio

EDITORE: TraccePerLaMeta Edizioni

Giusy Tolomeo è nata a Vittoria (RG) nella bella Sicilia. È poetessa e scrittrice. Ha pubblicato due romanzi, Dune (1994); Il giovane Siddharta (Edicom, 1998) e la silloge di poesia, Davide e Betsabea (Albatros, 2012). Ha insegnato italiano e musica, ha organizzato musical e spettacoli di arte e poesia in diversi teatri. Appassionata di giornalismo, nel 1972 intervista Pinolo Scaglione, il Nuto de "La luna e i falò" di Cesare Pavese. Dal 18 settembre 2013 collabora con la Casa Editrice Panini di Modena attraverso la pubblicazione di filastrocche. Il 2 luglio 2014 fonda il Movimento poetico-culturale dell'Empatismo al quale è legata in modo speciale. Dal 2015 collabora al mensile on-line di cultura e società, People Magazine di Cittadella (PD). (dal risvolto di quarta)