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Esce il nuovo film di Bouchareb e suscita ancora polemiche

Creato il 22 settembre 2010 da Giba1985

Bande annonce Hors-la-loi
In Francia esce "Hors-la-loi", nuovo film di Rachid Bouchareb, proiettato in anteprima a Cannes 2010. Quattro anni fa a Cannes aveva presentato "Indigènes", di cui parlavo qui, e aveva scatenato numerose polemiche per via delle truppe coloniali francesi dipinte con estremo romanticismo, ma era stato in grado di smuovere gli animi e a convincere i politici a migliorare le riforme degli ex combattenti francesi provenienti dall'Africa.
Ora anche "Hors-la-loi" sta scatenando altre critiche politiche. Lunedì 20 settembre a Marsiglia, per la prima proiezione, si sono trovati insieme militanti del Front National e i pieds noirs (ovvero i coloni francesi fuggiti dopo 'indipendenza algerina, persone spesso legate al nazionalismo francese). Per loro è una pellicola antifrancese (e sovvenzionata dai soldi dei francesi). Allo stesso tempo erano presenti anche rappresentanti degli "indigènes de la république", gli ex combattenti africani dell'esercito francese, per una contromanifestazione a ricordo del massacro di Setif, una dura repressione
dei moti indipendentisti e nazionalisti algerini durante la seconda guerra mondiale. Questo è il punto di inizio del film, uno dei punti che ha suscitato più polemiche perché si tratta di un episodio della storia francese ancora molto disusso.
Il film è la storia di tre fratelli algerini interpretati da tre attori francesi di origine algerina, già presenti in "Indigènes": Jamel Debbouze, Roschdy Zem, Sami Bouajila. Uno è in prigione in Francia ma si lega al "Front de Libération Nationale" algerino, uno è un soldato in Indocina per l'armée francese, mentre l'altro va a vivere in una baraccopoli di Nanterre, zona destinata a diventare una banlieue, per fare il malavitoso a Pigalle, quartiere di prostitute e traffici di droga. La pellicola segue le loro storie insieme a quelle dei militanti dell'Fln algerino.
Non l'ho ancora visto, ma lo farò appena possibile. Intanto consiglio la visione di un classico, "La battaglia di Algeri", di Gillo Pontecorvo.


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