ESCE IN LIBRERIA DREAM, di Dorotea De Spirito- EDIZIONE MONDADORI
Nella seconda, Esperia vive in un mondo che non esiste, dove i luoghi si trasformano senza preavviso, e frequenta persone che appartengono ai suoi ricordi. Soprattutto, nella sua seconda vita, Esperia è innamorata di un ragazzo. Il suo nome è William Holden. Ed è un sogno. Il loro è un amore impossibile. Un amore che svanisce ogni mattina. Fino a quando, un giorno, Esperia incontra William nel mondo reale.
Estratto
Cammino in mezzo alla strada ed è buio in modo totale, un buio completo, che avvolge e inghiotte ogni cosa. Incrocio visi e persone che a malapena percepisco: appaiono e scompaiono nell’oscurità senza fermarsi. Nessuno mi trattiene, nessuno mi rivolge più di uno sguardo veloce. Cammino e mi sembra di camminare da sempre.
Poi, in fondo a questa oscurità totale, un barlume, una luce.
Mi avvicino, credendo che possa essere l’alba e questa notte sia ormai giunta al termine.
La luminosità aumenta sempre più, dorata e luminosità aumenta sempre più, dorata e rossastra, bagnando tutto di tiepido chiarore.
E in mezzo a questa luce che ammorbidisce e dipinge contorni più delicati intravedo una figura, una persona di spalle.
Mi avvicino, mentre il buio si fa più sottile, lontano, difficile da ricordare. Lascio che la luce mi avvolga e mi accosto all’individuo misterioso che, immobile, sta guardando il sole sorgere in lontananza.
Si volta, la luce gli illumina il volto pallido, serio ma sereno, gli occhi neri come il buio che è appena scomparso e lucenti dello stesso chiarore dorato che ci illumina.
Mi fermo e mi sento come il naufrago che tocca terra dopo aver vagato per mesi e anni, come chi si è perso da sempre e trova all’improvviso quello che cercava. E ringrazia di essersi perso, se perdersi è stata la condizione necessaria. Il suo viso è tranquillo, ogni suo tratto racconta qualcosa, qualcosa che non ho mai vissuto, ma che mi sembra di ricordare. Come se lo conoscessi da un tempo così antico da superare la mia stessa età. Come se le nostre anime si stessero salutando complici, senza essersi mai veramente incontrate.
Mi sorride dolcemente e un senso di calma improvviso mi invade, la calma assoluta di chi trova il proprio posto nell’universo.
Quando si muore, dicono, la nostra intera esistenza ci passa distintamente davanti.
Attimi, giorni, mesi e anni si dispiegano in pochi secondi, come fotografie infinite; tutti i ricordi riprendono il posto che è loro assegnato: passato, presente e forse anche qualche brandello di futuro.
Io non sto morendo, eppure sento ogni emozione e ogni momento che ho vissuto danzarmi davanti, e come tasselli ordinati riprendere il proprio posto.
Guardo questi occhi neri e mi accorgo che tutta la mia esistenza mi ha portato qui, a questo strano incontro con le tenebre alle spalle e la luce a illuminarmi il viso.
La vita scorre normale fino a quando, all’improvviso, un’immagine è capace di fermarla, avvolgerla e farla ripartire colma di un nuovo senso.
Forse è vero che quando succede qualcosa, qualunque cosa che nella nostra vita avrà un significato o una valenza particolare, il corpo e il cuore non possono fare a meno di notarlo.
Il cuore sente che ciò che ha davanti non è semplicemente un viso, o un luogo, ma qualcosa che da tempo attendeva.
E capisce che ogni gesto, ogni singola esperienza, sono stati necessari, nel bene o nel male, per arrivare a quell’attimo. Da quel momento, tutta la nostra vita sarà legata a quel qualcosa: il presente, il futuro e perfino il passato. E nel mio caso, probabilmente e stranamente, a questo attimo.
Sorride ancora, e quel sorriso segna il punto di fine e di inizio; tutto finisce lì e tutto comincia di nuovo da lì. Faccio un passo verso di lui, ma inspiegabilmente sento la gamba ferma, pesante. Ci riprovo. Continuo a non riuscire a muovermi. Lo guardo confusa. Il mio corpo pesa, mi tira verso il basso, come se volesse strapparmi a questo istante che farei durare per sempre. Pesa e mi trascina con sé.
Un suono metallico e tagliente si fa strada dentro di me, strappandomi via prepotentemente. Fisso il suo viso un’ultima volta e mi lascio condurre altrove. Mi sveglio in preda alla sensazione di dolore più forte che io abbia mai provato. Richiudo gli occhi, li riapro, ma è tutto inutile.
Era un sogno…
Faccio fatica ad accettarlo.
Rivedo la scena, la sento sulla pelle, nei polmoni.
Faccio fatica ad accettarlo.
Rivedo la scena, la sento sulla pelle, nei polmoni.
Era reale, non poteva non esserlo.
Ci deve essere stato un errore.
L’errore di aver confuso due mondi e di essermi persa nell’attimo più perfetto della mia vita.
Era soltanto un sogno.
Il cuore sanguina e ogni istante del nuovo giorno che inizia lo rende più confuso, lontano e irreale.
Lui che era così reale.
Note di andreina65: Nuovo romanzo per la giovane scrittrice italiana, nata a Viterbo dove vive tutt' ora. Dopo Angel, con protagonisti un angelo senza ali e un demone, Dorotea ci trasposta nel mondo onirico, dove sogno e realtà si intersecano tra loro.
Dorotea De Spirito è stata nostra ospite qualche tempo fa; ecco il link all'intervista:
http://romancebooks.splinder.com/post/22220762
Dorotea De Spirito ha sedici anni e vive a Viterbo dove frequenta il terzo anno di liceo classico.
È una fan sfegatata dei Tokio Hotel. Dopo Angel il suo secondo romanzo, Dream è il terzo libro che la scrittrice italiana pubblica con Mondadori.
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