Esclusiva: Castrogiovanni tra Tolone, la “nuova” mischia e il 6 Nations

Creato il 20 gennaio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

Martin Castrogiovanni (nella mia foto al Brianteo di Monza nel 2011)

Glasgow – E’ l’ultimo a scendere dal pullman della squadra, quando Toulon arriva allo Scotstoun Stadium per l’ultima gara di Heineken Cup, e l’unico a fermarsi coi tifosi fermi ai lati della strada per una foto. Oggi non gioca, per un piccolo risentimento fisico ma, credo, anche per precauzione, dal momento che il 6 Nations è lontano solo tre settimane, ma la sua presenza non passa mai inosservata. Martin Castrogiovanni è sempre uno dei giocatori più apprezzati dagli appassionati di rugby e con queste premesse non è strano che sia già entrato nelle grazie dei supporters tolonesi.
Dopo sette anni passati a Leicester, dove ha lasciato affetti e un’avviatissima attività (il ristorante italiano in co-proprietà con l’ex compagno di squadra Murphy), ‘Castro’ ha iniziato una nuova parentesi sulla riviera francese e, fin da subito, ha notato le differenze con quello che, fino a poco fa, era il suo mondo: ”Il clima, soprattutto. Guarda qua!” e mi indica il cielo sopra Glasgow, grigio, con un vento freddo che spira dalle Highlands. “Ci sono molte differenze tra la Francia e l’Inghilterra. Il rugby inglese è sicuramente più strutturato, con molta più attenzione nei dettagli; indubbiamente è un passo più avanti. In Francia è sempre professionistico ma è un po’ più lasciato alle ‘sensazioni’, un po’ più ‘latino’. Però in questo campionato ci sono i giocatori migliori al mondo e si gioca molto di più, forse in modo un po’ meno ‘diretto’ di come ero abituato in Inghilterra ma comunque ad un livello altissimo“.
Negli ultimi giorni il board della IRB ha deciso di variare di nuovo le regole di ingaggio della mischia ordinata, creando qualche problema ai pack che devono continuamente adattarsi a questi cambiamenti. “Si fa fatica perché cambiano troppo spesso. Settimana scorsa hanno cambiato di nuovo e purtroppo chi decide deve capire cosa vuole ottenere con queste modifiche. I giocatori cercano di adattarsi ma secondo me devono essere chiari col regolamento, perché ogni arbitro poi interpreta a suo modo. Se non si è chiari nel regolamento una volta per tutte, diventa davvero difficile trovare un equilibrio“. Come detto, il 6 Nations è ormai alle porte e l’Italia, dopo un difficile autunno, debutterà nella tana dei Dragoni gallesi il 1 febbraio. “Sarà un Sei Nazioni molto duro. Avremo solo due partite in casa, a differenza dell’anno scorso, e veniamo da un periodo non molto positivo ma la squadra dovrà dimostrare sul campo di saper reagire e fare bene“.
C’è spazio ancora per un’ultima battuta, sul ‘caso’ sollevato da un tweet dell’ex azzurro Lo Cicero che in Italia ha scatenato qualche polemica: “Sono cose loro, è inutile fare polemiche. Se io ho un problema con una persona, vado da lui e glielo dico direttamente senza passare da Twitter“.

Castro si avvia negli spogliatoi, per uscire poco dopo con i tackle-shields e le borracce d’acqua per i compagni impegnati nel riscaldamento prepartita. Vedere un giocatore come Castrogiovanni, con più di 100 caps in nazionale e riconosciuto da tutto l’ambiente come uno dei migliori tight-head prop dell’emisfero nord (e non solo) che si mette anche in questo modo al servizio della squadra è davvero qualcosa di bello, un inno a questo sport, lontano anni luce dal protagonismo di altri ambienti ‘patinati’.


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