Instabilità
Pietro Maria Sabella, palermitano doc, laureato in Legge presso la LUISS Guido Carli di Roma, praticante presso l’Avvocatura Generale dello Stato, amante della giustizia, soprannominato il “paciucco“, segni particolari: mille capelli ricci in testa. Ha pubblicato per la casa editrice Albatros una raccolta di poesie dal titolo “Instabilità“, con la prefazione di Pier Luigi Celli.
Una prefazione “ingombrante” e “importante” di Pier Luigi Celli. Essere presentati da uno dei manager più famosi d’Italia è più un onore o una responsabilità?
Credo che essere presentati dal dott. Celli rappresenti sia un grande onore che una grande opportunità. Senz’altro la fiducia che ha riposto in me costituisce anche una responsabilità.
La raccolta si intitola Instabilità, perché?
Il titolo “Instabilità” racchiude perfettamente il senso della mia esperienza che tento di descrivere con la poesia: lasciare a 18 anni la propria casa, in Sicilia, trasferirsi da soli a Roma e vivere con occhi e con una prospettiva diversa. Gli incontri, i viaggi, le opportunità di trasformarsi e cambiare sempre; l’amore imprevisto ed imprevedibile. Il senso di “instabilità” è la ragione della continua ricerca di qualcosa di nuovo che possa arricchirmi ed aprirmi al mondo.
Tu sei una giovane, talentuosa e nuova voce del panorama letterario italiano, ma allo stesso tempo ti sei impegnato anche politicamente?
Grazie intanto per l’apprezzamento e la grande stima.
La giusta politica è lo strumento attraverso il quale la democrazia si compie e la cittadinanza si confronta per il raggiungimento del bene comune. In tal senso, sono stato sempre attento alle tematiche politiche, alla vita del Paese e dell’Europa, ai bisogni della comunità e delle classi più deboli in una prospettiva di crescita collettiva. Ecco: posso dire di essere molto sensibile alla politica, ma non sono attivamente impegnato.
Qual è la tua opinione della classe politica e dirigente attuale italiana?
La mia opinione sulla classe politica e dirigente attuale? Credo che sia giunto il momento di un serio ed effettivo ricambio generazionale, da compiere il più velocemente possibile. Nessuno cederà mai il proprio posto: tocca a noi prendercelo nel rispetto dei diritti e dei doveri di tutti.
Hai dedicato una poesia a Palermo, la tua città. Cosa rappresenta per te Palermo?
La poesia “A Palermo” è una canzone. E’ il canto che ho composto per celebrare una città bellissima e piena di contraddizioni.
Palermo è al centro del mediterraneo, luogo di antica storia e di tradizioni che si mischiano a leggende. E’ casa mia.
E’ anche un canto amaro, in cui la gioia si incontra con la consapevolezza di fare il più possibile per migliorare la mia città.
E’ il luogo di partenza e di un futuro ritorno.
La mia poesia preferita è “Schegge di dolcezza”, il titolo è contiene un’antitesi per dire cosa?
“Schegge di dolcezza” è una delle poesie più apprezzate dai lettori e sono contento che piaccia anche a te. L’amore, a volte, nasconde momenti di amarezza e di dolore che, comunque, paragonate alla grandezza di un sentimento sincero rappresentano solo schegge appunto, le quali poi vengono assorbite e trasformate nella linfa stessa di un rapporto.
In una tua presentazione hai parlato anche della criminalità organizzata, della mafia. Il governo, nonostante la cattura di numerosi boss latitanti è stato recentemente criticato da Roberto Saviano, l’autore di Gomorra. Tu sei d’accordo e cosa pensi che si debba fare per sconfiggere le mafie?
Si, durante la prima presentazione. In alcune poesie parlo anche delle mafie. Attraverso il linguaggio della poesia provo a rappresentare al lettore l’orrore dell’ingiustizia e dei soprusi perpetrati dalla criminalità organizzata, il cancro che rappresenta per la crescita economica di tutto il Paese ( non solo del sud) e per lo stesso esercizio consapevole dei diritti e dei doveri che ci vengono conferiti dalla Costituzione. La mafia è una macchia nera sul mare, il cielo e la terra della mia Sicilia, un miasma da fermare.
Ciò che cerco di spiegare è che la criminalità organizzata non può essere sconfitta solo con gli arresti, gli ergastoli e le confische. Le mafie rappresentano un sistema ed un modo di pensare e di interpretare la vita ed il rapporto con la comunità ed il territorio.
La mafia dunque si sconfigge con la cultura, l’istruzione, l’occupazione e la presenza costante delle istituzioni.
Per rispondere più specificamente alla tua domanda, posso dirti che ho seguito con molta attenzione sia le narrazioni di Roberto Saviano che l’elenco letto dal Ministro Maroni e credo che la mafia si sconfigge con la cooperazione tra tutte le forze politiche e sociali di un Paese. Le contrapposizioni non sono mai utili in questa battaglia.
In conclusione, facciamo un pò di pubblicità al tuo libro, si può richiedere in tutte le librerie, se non c’è lo si può ordinare, c’è un sito internet dove poterlo acquistare?
Si, si può ordinare in tutte le librerie, ma in molte di Roma e di Italia è già presente. Se lo si vuole ordinare via internet sono molte le possibilità: è presente su http://www.gruppoalbatros.it; http://www.liberiauniversitaria.it; http://www.bol.it; http://www.ibs.it.
Bene, allora compriamo la buona poesia e letteratura contemporanea italiana. Pietro maria Sabella è un amico straordinario e un poeta romantico.
Grazie mille Daniele per l’intervista ed un saluto a tutti i lettori di http://www.danieleurciuolo.com.