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Esclusivo: l'unica Tiffany al mondo aperta in una favela. Reportage da Via Cola di Rienzo, la Fifth Avenue romana che fa impressione&disgusto. La strada più elegante della città ridotta ad un suk, ad una bidonville di bancarelle

Creato il 28 ottobre 2014 da Romafaschifo
Esclusivo: l'unica Tiffany al mondo aperta in una favela. Reportage da Via Cola di Rienzo, la Fifth Avenue romana che fa impressione&disgusto. La strada più elegante della città ridotta ad un suk, ad una bidonville di bancarelle
Esclusivo: l'unica Tiffany al mondo aperta in una favela. Reportage da Via Cola di Rienzo, la Fifth Avenue romana che fa impressione&disgusto. La strada più elegante della città ridotta ad un suk, ad una bidonville di bancarelle
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Esclusivo: l'unica Tiffany al mondo aperta in una favela. Reportage da Via Cola di Rienzo, la Fifth Avenue romana che fa impressione&disgusto. La strada più elegante della città ridotta ad un suk, ad una bidonville di bancarelle
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Esclusivo: l'unica Tiffany al mondo aperta in una favela. Reportage da Via Cola di Rienzo, la Fifth Avenue romana che fa impressione&disgusto. La strada più elegante della città ridotta ad un suk, ad una bidonville di bancarellePrima di tutto complimenti per le vostre brillanti quanto simpatiche (sebbene drammatiche) inchieste e racconti di una Roma Capitale alquanto, Ahinoi, "pittoresca" (per rimanere gentili). Vi dirò la verità: ad oggi non conoscevo il vostro blog ma di qui in avanti lo consulterò spesso, se non altro per sfogare la mia frustrazione o meglio leggere la solidarietà di persone che la pensano esattamente come me su certe tematiche che mi stanno particolarmente a cuore sulla mia città.
È infatti davanti agli occhi di tutti (intelligentemente critici) che una delle città più belle al mondo stia lentamente implodendo nella morsa del degrado, ignoranza, sciattume ed inciviltà, degne di una Capitale del terzo mondo (Con tutto il rispetto per queste altre città che possiedono però un'altra storia culturale rispetto alla nostra "Caput Mundi"). In particolare vi ho scovato perché sono un "disilluso" abitante di Via Cola di Rienzo che oramai di giorno in giorno viene claustrofobicamente imprigionata sempre più, insieme ai passanti innervositi e turisti meravigliati di trovarsi in un baleno ad Istanbul, sul marciapiede tra bancarelle simil suk mediorientale e dell'altra portoni di elegantissimi palazzi dall'ormai irriconoscibile e perduto fascino umbertino!
Dopo aver contattato inutilmente i vigili urbani e l'ufficio del decoro urbanistico e soprattutto scoraggiato dall'indifferenza amareggiata ed impotente dei miei vicini e commercianti sulla questione, mi sono messo a googolare alcune parole chiave su internet ed ho scovato altri "marziani" che, sorprendentemente, la pensano invece esattamente come me.
A parte elencarvi cose che già sapete riguardo la "Fiera degli Obei Obei" romana (attiva 365 giorni all'anno però!) vi vorrei sottolineare che non solo visivamente veniamo disturbati, ma anche l'udito e l'olfatto vengono quotidianamente compromessi da questo indecoro urbano. A volte su Cola di Rienzo angolo via Attilio Regolo vi è una bancarella che vende compact disk (nel 2014 i compact disk...) che esagera con la musica alta alternando le ultime hit discotecare con musica neo melodica napoletana... E poi per non essere da meno vi sono i generatori che oltre a fare un tremendo rumore tipo trattore inquinano perché funzionano a gasolio, con tanto di fumo nero, alla faccia poi di blocchi auto e giornate ecologiche!
Lo scempio prosegue naturalmente dai marciapiedi alla strada perché i furgoni (spesso dei catorci arrugginiti - sorvolo se possiedano o meno la revisione della motorizzazione, assicurazione e patente - valide - di chi le guida) sostano anche in doppia fila o di traverso pure davanti ai cassonetti e fungono da veri e propri magazzini prèt à porter e, vi giuro, anche da dormitori!
Cola di Rienzo sarebbe una delle pochissime strade commerciali europee ed eleganti di Roma, spaziosa ed alberata con una buona qualità di negozi, sartorie ed artigiani. Ma viene del tutto oscurata da quanto sopra descritto. Le attività italiane chiudono tristemente i battenti per riaprire poco dopo con negozi ad 1 euro (cinesi) o alimentari 24/7 gestiti da egiziani e bengalesi.
Il colmo è che la strada avrebbe recentemente pure ri-guadagnato in preziosità per la nuova Coin Excelsior e niente di meno che  grazie a Tiffany, un brand indiscusso del lusso mondiale; peccato che taluna cafonità romana, legalizzata, ci abbia piazzato ben quattro bancarelle che vende casalinghi e stracci nella rotazione del malgusto! Della serie: Tiffany di Roma dovrebbe forse competere per caso con le vetrine della sua omonima di New York ben posizionata invece sulla Fifth Avenue? Per lo meno a Roma abbiamo un record ed un'esclusiva: abbiamo il primo e unico punto vendita di Tiffany al mondo aperto dentro ad una bidonville, ad uno slum.
Infine vorrei fare anche un discorso economico: comprando ad un costo ahimè caro un appartamento in prossimità di Cola di Rienzo sono anche preoccupato di mantenere valido il mio investimento ma con questa amministrazione che sembra invece intenzionata legalmente nel voler trasformare Prati in un "quartiere di periferia" perché all'ombra delle bancarelle ora si sta verificando l'invasione di negozietti alla China town che avanzano inesorabilmente da Via Candia ora sempre più verso il Tevere. Insomma, una situazione geopolitica di migrazione evolutiva del commercio nel pieno centro di Roma!
In breve volevo chiedervi se posso esservi utile in qualche modo essendo io là sul posto e soprattutto sapere se esiste (o si può creare con il vostro aiuto e con quello dei lettori) un comitato o un gruppo per la raccolta firme contro il peggioramento di questo scempio cittadino.
Alexander C.

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