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Stiamo vivendo la profezia?
di Enrico Galimberti Direttore Acam.it
Mare di folla in S.Pietro
Nel giorno in cui Papa Benedetto XVI, alle ore 20, non sarà più il capo della Chiesa ma si ritirerà in preghiera lontano dagli occhi del mondo, inquieto e pensieroso per il periodo storico che si svolge intorno a noi, io sento il bisogno di scrivere.
Sono le 3.00 del mattino di giovedì 28 febbraio 2013, San Romano.
Mi tornano alla mente vecchi sogni, incubi, di fine anni ’90 e di primi anni 2000. Erano spesso legati al Sacro e quelli che più mi turbavano erano quelli collegati a uomini di Chiesa, che immaginavo oscuri e non capivo perché. Negli stessi giorni in cui dipingevo oscure forze in sacri luoghi, si iniziò a parlare del Terzo Segreto di Fatima.
Fu Giovanni Paolo II che per primo mi diede prova che le emozioni più profonde e inesplicabili sono il faticoso tentativo della coscienza infinita di comunicare alla nostra misera mente.
“Stiamo vivendo una Grande Tribolazione”. Sfacciatamente uno dei Papi più simpatici e amati del secolo scorso usava un termine ripreso tal quale dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo.
Ora, il Papa suo successore si dimette e viene a galla senza molti filtri la fanghiglia melmosa che fermenta in Vaticano. Non è più segreto che qualcuno serpeggia nei corridoi delle segrete stanze.
Dopo l’editoriale che abbiamo realizzato io e Isabella Dalla Vecchia raccogliendo i pareri di esperti dei misteri non ho smesso di ragionare e riflettere, perché non ho potuto.
E così mi sono imbattuto in una strana coincidenza.
Vado con ordine ma sintetizzo.
Nell’Apocalisse, Babilonia sarà distrutta.
San Giovanni dice: “Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: “Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. [2]Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione”. [3]L’angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. [4]La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. [5]Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra. [6]Allora mi accorsi che la donna era ubriaca del sangue del popolo di Dio e del sangue di quelli che sono morti per la fede in Gesù.” (Apocalisse, 17:1-6, versione CEI).
I colori e il riferimento alla coppa (calice) tenuta in mano sembrano descrivere abiti cerimoniali. Il sangue dei Martiri si mischia, nella storia della Chiesa, con il sangue dell’Inquisizione e dei soprusi.
E ancora: “[9]Qui ci vuole un po’ di intelligenza: le sette teste sono i sette colli sui quali la donna è seduta. Sono anche sette re. [10]Cinque sono già caduti, uno regna ora, e il settimo non è ancora venuto. Quando verrà durerà poco. (Apocalisse, 17:9-10, versione CEI).
Il sette credo abbia almeno due significati.
Da un lato San Giovanni ci dice senza dubbio che Babilonia è Roma e che Roma è decaduta preda di lascive tentazioni e brame di potere.
Dall’altro però, il numero 7 nelle tradizioni mistiche antiche aveva un forte significato simbolico. Quindi potrebbe volerci dire altro. Mi sono domandato: e se il durerà poco fosse legato a Benedetto XVI che è rimasto in carica esattamente 7 anni e si dimette volontariamente prima del compimento dell’ottavo?
Non ci sono in effetti molte certezze se non fosse che il nome Vaticano deriva, secondo molti, dal latino vaticinàri, in italiano “predire”. Dopo tutto San Giovanni ha collegato un vaticinio alla città che ospita il Vaticano. Coincidenza?
Il Vaticano, però, è uno Stato indipendente, e quindi non è, in senso stretto, Roma.
Sentite come continua San Giovanni: “[11]Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l’ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione.”
E qui ho rabbrividito.
Citando wikipedia Il colle Vaticano non è compreso nei tradizionali sette colli di Roma ed è stato inserito nei confini della città al tempo del papato di Leone IV, che ingrandì le mura cittadine tra l’848 e l’852, allo scopo di proteggere la Basilica di San Pietro.
Raffigurazione dell’Apocalisse. Inquietano i volti umani che somigliano a uomini di Chiesa
Quindi il Vaticano è l’ottavo re cui si riferisce il profeta? Ed è anche la Bestia che “era e non è più” e che trascina Roma alla distruzione? Ricordiamo che il Papa è un Re, in quanto la forma di governo del Vaticano è una Monarchia Assoluta.
“[15]L’angelo continuò a spiegare: “Le acque che hai visto, dove abita la prostituta, rappresentano popoli, moltitudini, nazioni e lingue.”
Non serve spiegare che sotto le finestre del Papa si radunano maree di persone di nazioni e lingue diverse, tanto che durante l’Angelus il Pontefice si rivolge loro in varie lingue. Fa sorridere un’espressione usata spesso, bagno di folla, che ricorda l’elemento acqua.
Cosa sta per succedere non è dato sapersi, ma per quanto ci si possa immaginare, ingannare e fare previsioni, qualcosa dentro molti di noi non si placa e ci vuole parlare!
“[2]L’angelo gridò con voce potente: “è caduta! La grande Babilonia è caduta! È diventata dimora di demoni, rifugio di tutti gli spiriti immondi, rifugio di ogni uccello impuro e ripugnante. [3]Tutte le nazioni hanno bevuto il vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con lei, e i mercanti si sono arricchiti della sua ricchezza favolosa”. (Apocalisse, 18:2-3 versione CEI).
Molte profezie legate alla fine della Chiesa dicono che cadrà in mano alle forze oscure e poi sarà distrutta. “Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l’ottavo re”. Ci sono collegamenti con il Petrus II Romanus? Ci sarà un Papa non eletto da Spirito Santo? La bestia che era e non è più è la stessa che deve venire liberata come da profezie e che vorrebbe impossessarsi della Chiesa per distruggerla da dentro?
[7]Fatele soffrire dolore e tormenti nella misura in cui si procurò splendore e piacere. Essa diceva fra sé e sé: sono una regina in trono, non una povera vedova, il lutto non mi toccherà. [8]Ecco perché in un giorno solo si abbatteranno di colpo su di lei tutti i castighi: malattia mortale, lutto, carestia, e sarà consumata dal fuoco. Potente è Dio che l’ha condannata. (Apocalisse, 18:7-8 versione CEI)
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L'articolo ESCLUSIVO! Scoprendo l’Apocalisse! è tratto da ACAM.it - Associazione Culturale Archeologia e Misteri. L’intera opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons