Mammapappa ha dunque deciso di accantonare una sua eventuale crisi PP vista l’impossibilità di gestirne più di una alla volta
“Voi dovete cercare di non far sentire alla Nana un ulteriore strappo, oltre quello già accusato dalla nascita del Nano Puzzolone. Cercate di assecondarla stando attenti a non viziarla!” ha suggerito Esha, la pediatra.
Insomma come dire “Corri piano” oppure “Urla sottovoce“
La Nana in questi giorni è un concentrato di allegria e di evoluzioni verticali.
Ha migliorato del 1.000% il suo vocabolario, il lessico e la dizione.
Sta cercando di addormentarsi da sola nel suo splendido lettone.
Ha iniziato i primi approcci con il water e l’adattatore per bimbi con risultati alquanto discutibili. Inutile dire che in Villa Dejavù, o ha piovuto sotto il tavolo oppure la nana ha trovato un accogliente angolino dove ritagliare il suo spazio culturale, senza riviste.
L’ultima performance di questi ultimi giorni si chiama:
“Addormentarsi con uno stuolo di bamboline di pezza, coperti fino al mento con temperature medie esterne che si aggirano attorno ai 30°”
A fare le spese di questo suo ultimo esperimento? Papàsino la notte, Mammapappa per il sonnellino pomeridiano.
Oggi, tutto è iniziato sul talamo coniugale. Più che un talamo pareva una camerata dell’esercito di liberazione.
Mammapappa, stesa sul fianco destro, sfornava le razioni K al piccolo Nano Puzzolone. Maya, al centro ma un pò più a sinistra, osservava fiera e orgogliosa il suo piccolo esercito di bambole di pezza, stese ordinatamente (il rigore e la precisione di questa bambina sono preoccupanti, per un papà assolutamente approssimativo per quanto concerne situazioni oggettivamente di non vitale importanza) con la testa sopra i cuscini ad occupare tutta la parte restante del letto.
Il tentativo successivo di Papàsino è stato quello di dormire sul bordo assolutamente legnoso e poco ergonomico del tatami.
Fallito il primo tentativo, constatando di non aver mosso a pietà nessuna anima pia all’interno del branco, Papàsino si è visto costretto a stendersi lungo la via dei piedi. Assolutamente poco gratificante.
A questo punto Maya, mossa a compassione, si è messa in ginocchio sul letto stile Cristo di Buenos Aires e aprendo e chiudendo le mani ad intermittenza tipo luci sulle ali di un Boing in atterraggio ha chiesto:
“Papà pindi y baccio?”
E Papàsino l’ha presa in braccio incosciente del fatto che assieme a lei, anche tutto l’esercito di liberazione delle bamboline sarebbe dovuto salire in groppa al povero sfortunato.
Conclusione?
Mammapappa ha continuato a distribuire razioni K al Nano Puzzolone per un’altra ora (Questo Nano puzzolone deve essere dotato di 4 stomaci come le mucche!)
Maya ha lentamente chiuso gli occhi, lasciandone però sempre uno vigile a verificare che le bamboline non venissero abbandonate lungo il percorso.
E Papàsino???
Sta valutando la possibilità di fuggire via con una bambolina di pezza che per tutto il tempo pareva ammiccargli!
Filed under: Comic, Commedia, Società, Varie Tagged: bamboline, Buenos Aires, Crisi post-partum, Esercito di liberazione, Maya, My Dolls, ruminante