Esercito di liberazione

Da Maxdejavu

I Dejavù, da poco più di un mese, si trovano alle prese con la crisi Post-Partum della Nana.
Mammapappa ha dunque deciso di accantonare una sua eventuale crisi PP vista l’impossibilità di gestirne più di una alla volta .

“Voi dovete cercare di non far sentire alla Nana un ulteriore strappo, oltre quello già accusato dalla nascita del Nano Puzzolone. Cercate di assecondarla stando attenti a non viziarla!” ha suggerito Esha, la pediatra.

Insomma come dire “Corri piano” oppure “Urla sottovoce
La Nana in questi giorni è un concentrato di allegria e di evoluzioni verticali.
Ha migliorato del 1.000% il suo vocabolario, il lessico e la dizione.
Sta cercando di addormentarsi da sola nel suo splendido lettone.
Ha iniziato i primi approcci con il water e l’adattatore per bimbi con risultati alquanto discutibili. Inutile dire che in Villa Dejavù, o ha piovuto sotto il tavolo oppure la nana ha trovato un accogliente angolino dove ritagliare il suo spazio culturale, senza riviste.

L’ultima performance di questi ultimi giorni si chiama:
“Addormentarsi con uno stuolo di bamboline di pezza, coperti fino al mento con temperature medie esterne che si aggirano attorno ai 30°”
A fare le spese di questo suo ultimo esperimento? Papàsino la notte, Mammapappa per il sonnellino pomeridiano.

Oggi, tutto è iniziato sul talamo coniugale. Più che un talamo pareva una camerata dell’esercito di liberazione.
Mammapappa, stesa sul fianco destro, sfornava le razioni K al piccolo Nano Puzzolone. Maya, al centro ma un pò più a sinistra, osservava fiera e orgogliosa il suo piccolo esercito di bambole di pezza, stese ordinatamente (il rigore e la precisione di questa bambina sono preoccupanti, per un papà assolutamente approssimativo per quanto concerne situazioni oggettivamente di non vitale importanza) con la testa sopra i cuscini ad occupare tutta la parte restante del letto.
Il tentativo successivo di Papàsino è stato quello di dormire sul bordo assolutamente legnoso e poco ergonomico del tatami.
Fallito il primo tentativo, constatando di non aver mosso a pietà nessuna anima pia all’interno del branco, Papàsino si è visto costretto a stendersi lungo la via dei piedi. Assolutamente poco gratificante.

A questo punto Maya, mossa a compassione, si è messa in ginocchio sul letto stile Cristo di Buenos Aires e aprendo e chiudendo le mani ad intermittenza tipo luci sulle ali di un Boing in atterraggio ha chiesto:
“Papà pindi y baccio?”
E Papàsino l’ha presa in braccio incosciente del fatto che assieme a lei, anche tutto l’esercito di liberazione delle bamboline sarebbe dovuto salire in groppa al povero sfortunato.

Conclusione?
Mammapappa ha continuato a distribuire razioni K al Nano Puzzolone per un’altra ora (Questo Nano puzzolone deve essere dotato di 4 stomaci come le mucche!)
Maya ha lentamente chiuso gli occhi, lasciandone però sempre uno vigile a verificare che le bamboline non venissero abbandonate lungo il percorso.
E Papàsino???

Sta valutando la possibilità di fuggire via con una bambolina di pezza che per tutto il tempo pareva ammiccargli!


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