Esiste un legame tra il diabete e lo sciroppo di fruttosio

Uno studio rivela che esiste un legame tra il diabete e lo sciroppo di fruttosio. Gli scienziati della University of Southern California e della University of Oxford hanno recentemente scoperto che i paesi che fanno largo consumo di sciroppo di fruttosio (HFCS) hanno il 20% di probabilità in più di sviluppare il diabete. Il più alto consumo di questo sciroppo è registrato negli Stati Uniti, a seguire troviamo l’Ungheria, l’Argentina, il Belgio, la Bulgaria, il Canada, la Corea, il Giappone, il Messico e la Slovacchia. Registrano il più basso consumo, invece, l’Egitto, la Finlandia, la Germania, la Grecia, la Polonia, il Portogallo e la Serbia. I paesi che utilizzano l’HFCS presentano un rischio di diabete dell’8%, mentre i paesi restanti vantano un tasso del 6,7%. Questo prodotto è molto diffuso in quanto addolcisce, migliora l’aspetto dei prodotti alimentari trasformati e la loro stabilità. Gli scienziati hanno anche evidenziato come il corpo umano metabolizzi il fruttosio. A differenza del glucosio, il fruttosio prevede un lento assorbimento intestinale ed un rapido metabolismo epatico che non determina un aumento della glicemia e dell’insulinemia. Questo monosaccaride, però, non permette di avvertire il senso di sazietà, visto che il metabolismo umano non si è evoluto abbastanza da essere in grado di elaborarne grosse quantità. Questo sciroppo si può trovare in molti alimenti trasformati e bevande, ma la sua quantità varia enormemente da paese a paese. Da anni l’HFCS è il dolcificante più utilizzato per la produzione delle bibite americane. Nell’Unione Europea, invece, esistono politiche commerciali e agricole che regolamentano la distribuzione delle quote relative alla produzione di HFCS. Alcuni paesi, come la Svezia ed il Regno Unito, hanno deciso di non accettare le quote a loro assegnate, mentre altri paesi, come l’Ungheria e la Slovacchia, hanno acquistato anche le quote rifiutate. Ciò dimostra che è necessario adottare nuove politiche commerciali che tutelino seriamente la salute pubblica.