Capita sempre che i libri mi chiamino. Non entro mai in libreria con un'idea precisa nella testa. Di solito mi guardo intorno, accarezzo le copertine, leggo i titoli, fino a quando non scatta qualcosa. L’altro giorno, in un pomeriggio piovoso e freddo, ho camminato tra gli scaffali, assaporato l’odore della carta e il silenzio, un silenzio pacifico intorno a me e ho scelto: "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa. Appena tornata a casa l'ho aperto, a caso, e quello che ci ho trovato scritto rifletteva alla perfezione il mio stato d'animo del momento. Per questa ragione penso che esista un libro per ogni istante della nostra vita. Un libro in cui, tra una parola e l’altra, riconosciamo noi stessi.
Capita sempre che i libri mi chiamino. Non entro mai in libreria con un'idea precisa nella testa. Di solito mi guardo intorno, accarezzo le copertine, leggo i titoli, fino a quando non scatta qualcosa. L’altro giorno, in un pomeriggio piovoso e freddo, ho camminato tra gli scaffali, assaporato l’odore della carta e il silenzio, un silenzio pacifico intorno a me e ho scelto: "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa. Appena tornata a casa l'ho aperto, a caso, e quello che ci ho trovato scritto rifletteva alla perfezione il mio stato d'animo del momento. Per questa ragione penso che esista un libro per ogni istante della nostra vita. Un libro in cui, tra una parola e l’altra, riconosciamo noi stessi.
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