Il 13 ottobre scorso, a Santiago, con una cerimonia ufficiale il Ministro degli Affari Esteri del Cile, Alfredo Moreno, e il Direttore Generale dell’European Southern Observatory (ESO) hanno firmato un accordo sull’ European Exstremely Large Telescope (E-ELT). Questo accordo tra ESO e governo cileno comporta la donazione di alcuni terreni per la costruzione del grande telescopio terrestre, oltre ad una concessione a lungo termine per una zona protetta intorno al telescopio e all’aiuto del governo cileno per istituire l’E-ELT.
L’European Extremely Large Telescope (E-ELT) con i suoi 40 metri di diametro, è il primo grande occhio che punterà verso il cielo. Nel marzo 2010, la montagna del Cerro Armazones nella regione di Antofagasta in Cile, è stata selezionata dall’ESO (si veda: http://www.eso.org/public/announcements/ann1013/) come sito futuro per l’E-ELT. Il nuovo telescopio sarà integrato nell’Osservatorio del Paranal, che già comprende il Very Large Telescope (VLT), il VLT Interferometer, interferometro VLT e i Survey Telescopes, telescopi per osservazioni di survey. Cerro Paranal si trova a solo 20 chilometri dal Cerro Armazones e molte delle infrastrutture possono essere condivise tra i due siti.
Questo accordo rappresenta un altro significativo contributo alla cooperazione scientifica e tecnologica tra il Cile e l’ESO, che iniziò nel 1963 con la firma del primo accordo ESO-Cile e da allora sono nate una serie di collaborazioni e di installazioni di alta tecnologia, che sono andate di pari passo con l’assunzione di nuovi ricercatori, ingegneri e tecnici, con lo scopo di migliorare la conoscenza dell’astronomia, la competenza in ambito fisico-astronomico in Cile, una delle regioni di punta per l’astronomia in tutto il mondo.
Sito di costruzione dell’E-ELT. Crediti: ESO.
“Questo accordo ci permette di costruire l’E-ELT come parte del sistema del VLT. Aumenta considerevolmente il nostro coinvolgimento e la cooperazione con la società cilena e apre nuove possibilità di realizzare grandi scoperte e progressi tecnologici” ha affermato Tim de Zeeuw, Direttore Generale dell’ESO.
Questo accordo prevede la donazione di 189 km^2 di terreno sul Cerro Armazones per l’installazione del più grande telescopio terrestre, E-ELT, così come la concessione per 50 anni di un’area circostante pari a 362 km^2 che proteggerà l’E-ELT dall’inquinamento luminoso e dall’attività estrattiva delle miniere. La prima è fondamentale per migliorare la qualità delle immagini, la seconda per evitare movimenti del suolo. Se teniamo conto di queste grandi aree e se le sommiamo con quelle attuali di 719 km^2 nella zona del Cerro Paranal, l’area totale protetta sarà di 1270 km^2 nella regione Paranal-Armazones.
Il Ministro degli Affari Esteri Alfredo Moreno ha affermato che “Il Cile ha il cielo più pulito e ospita i maggiori centri di osservazione astronomica. Fa parte del nostro patrimonio e anche del nostro contributo all’umanità. La presenza dell’ESO e il progetto E-ELT nel nostro paese sono una dimostrazione importante dell’interesse del Cile nel promuovere tecnologia e scienza”.
Il governo cileno si impegna pure nel migliorare la rete stradale che collega gli osservatori ad Antofagasta, l’assistenza nel collegamento dell’Osservatorio di Paranal con la rete di distribuzione energetica del paese e l’assistenza nello studio di possibili fonti alternative energetiche con le fonti di energia rinnovabile.
Il cambio, l’ESO estende all’E-ELT la quota concordata del 10% di tempo osservativo per le proposte sottomesse da astronomi cileni. Almeno tre quarti di queste saranno assegnati ad astronomi di origine cilena che collaborano con ricercatori degli stati membri dell’ESO. Questo permetterà a stimolare collaborazioni a livello internazionale, importante aspetto in un progetto scientifico di così vasta portata.
L’E-ELT è al momento il progetto più ambizioso in atto dell’ESO. Le operazioni partiranno nei prossimi dieci anni e l’E-ELT affronterà le più grandi sfide scientifiche dei nostri tempi, puntando ad ottenere immagini di grandissima qualità, ricerche di grandissimo livello, come l’osservazione e l’individuazione di nuovi pianeti extrasolari simili alla nostra Terra nella fascia detta “zona abitabile” di altre stelle dove c’è maggior probabilità che si formi la vita.
Fonte ESO: http://www.eso.org/public/news/eso1139/
Sabrina