Magazine Cultura

Esotismo finanziario e la caccia a dubai ai milioni di euro italiani in tasca a mahmood riaz

Creato il 01 gennaio 2012 da Michelebarbera
Sembra la trama fantasiosa dell’ennesimo thriller finanziario, purtroppo non lo è. La vicenda, emersa tristemente alle luci della ribalta mediatica grazie ad una recente indagine di Massimo Sideri del Corriere della Sera, figurerebbe, nel suo schema classico, come una speculazione finanziaria di alto profilo. Se non fosse che stavolta non si tratta di miliardari o di tycoons  in cerca di brividi borsistici esotici, ma di centinaia di risparmiatori italiani, fra cui la pensionata e il piccolo commerciante che, alla faccia della fantasia, ci hanno rimesso i risparmi di una vita, fidandosi di una struttura di investimenti che rastrellava risparmi tramite l’opera di decine di promotori finanziari italiani. Al centro di tutto Dubai, la Mecca finanziaria del vicino Oriente, terra promessa di investimenti milionari, sponsorizzata e reclamizzata sulla piazza di tutto il mondo come la vetrina del lusso e del benessere frutto dei petrodollari. 

ESOTISMO FINANZIARIO E LA CACCIA A DUBAI AI MILIONI DI EURO ITALIANI IN TASCA A MAHMOOD RIAZ

Il pachistano MAHMOOD RIAZ

Stringendo l’obiettivo, la piazza di Dubai si è offerta come piattaforma ideale per l’opera di tale Mahmood Riaz, uno semisconosciuto sedicente finanziere pachistano, il quale sul suo profilo LINKedin appare come un filantropo impegnato in una fantomatica operazione per sconfiggere la fame nel mondo. Più concretamente, invece, il signor Riaz gestiva una società a Dubai, tale GTL TRADING, che girava su misteriosi “algoritmi” finanziari, capaci di “scommettere” sulle differenze valutarie ed intascarne la plusvalenza. Nei fatti la GTL ha ingoiato i risparmi di centinaia di italiani tramite una triangolazione Milano-Svizzera-Dubai, mercé l’intermediazione della Società G-FOREX s.p.a., società d’investimenti fondata da CLAUDIO DI FONZO, un ex-bancario, e di un suo misterioso socio, tale ALESSANDRO SPINARDI, ex-gestore di fondi di investimento. Per l’investitore italiano la realtà, amara, è che sottoscriveva la proposta di investimento ed effettuava il bonifico a Milano. Da lì in poi, il risparmiatore perdeva in concreto le tracce dei propri  soldi. E dopo ancora il nulla, se non carta. Straccia.La G-FOREX quest’estate, per giunta, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano. Un buco di trentasei milioni di dollari, svaniti in mano a Riaz. E così per i risparmiatori italiani coinvolti è iniziata una strada in salita. Una via crucis che è ben lontana dall’essere finita. Il signor Riaz non ha sconfitto la fame nel mondo, ma sicuramente ha messo una bella pezza a quella sua.A Dubai, tramite un noto studio legale del luogo, da tempo è stata presentata una denuncia contro Riaz, ma – di fatto – pare che Riaz abbia “trasferito” con sospetta tempestività il malloppo in una banca alle Isole Vergini ed adesso abbia fondato una società gemella di quella di Dubai in Australia. Probabilmente per riprendere gli “investimenti”, magari coinvolgendo altri ignari risparmiatori. La domanda è una sola: come mai le Autorità giudiziarie di Dubai hanno consentito il trasferimento dei soldi alle Isole Vergini ed hanno consentito a Riaz di scorazzare libero e felice nonostante la denuncia dei risparmiatori italiani? Questa storia rischia di appannare ed in modo consistente l’affidabilità della piazza finanziaria di Dubai per gli investitori esteri, vista la scarsa assistenza e tutela offerta agli stessi nel caso GTL.Ad arricchire la trama di questo “giallo” finanziario vi sono incontri di Riaz a Londra con "emissari" italiani di GFOREX alla ricerca di un accordo che potrebbe nascondere, però, più di un lato oscuro per i risparmiatori, i quali sino ad oggi sono stati costretti a ricorrere alla tutela di studi legali in tutta Italia ed all’estero.Personalmente, da legale che assiste alcuni risparmiatori coinvolti in questa sciagurata vicenda, ritengo che solo l’indagine della Procura della Repubblica di Milano può fare la necessaria chiarezza sulle responsabilità di GFOREX e di GTL e fare in modo che i colpevoli vengano giustamente puniti per le loro responsabilità nei confronti di centinaia di vittime dei loro traffici. Occorre fare giustizia non solo per le vittime di questo ennesimo “raggiro” finanziario ma anche come deterrente per chi non ha scrupoli nell’appropriarsi di soldi altrui e manipolarli senza alcun controllo o cautela.Ritengo ancora che sia sbagliato, come ha fatto qualcuno, criminalizzare i risparmiatori per le loro scelte “azzardate”. Per loro il Riaz di Dubai aveva il volto affidabile del promotore finanziario vicino di casa e di una società di Milano che operava in tutta Italia, spacciata per solida e sicura e che ha operato diversi anni all’ombra di Piazza Affari.  Semmai, pecca ancora, da parte delle Società che si occupano di investimenti, una corretta informazione (la G-FOREX, ad esempio, offriva la linea NO RISK che, in apparenza, tutelava il capitale dai rischi dell’investimento e FIRST CLASS che dava, addirittura un rendimento fisso). Informazione e controllo. Così magari, sarebbe più semplice, per il risparmiatore, preferire, ai paradisi della finanza esotica, che nascondono l’inferno delle truffe finanziarie e dei crack pilotati, il purgatorio della bistrattata e tartassata finanza italiana e dei “bot-people”.P.S.: Nel seguire sul web la vicenda GFOREX-GTL abbiamo appurato che RIAZ è molto attento alla sua immagine e spesso commenta in modo critico  i vari post che riguardano questa vicenda. Non ci dispiace. Anzi, sarebbe auspicabile che intervenisse pure su questo blog, con nome  e cognome. Attendiamo i chiarimenti. Ma, soprattutto, i soldi. Degli italiani.By M. 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :