Sapori Reclusi a Napoli. Bello, ci stiamo muovendo sempre di più e ogni volta che arriviamo con la nostra storia di padelle, di mani in pasta, di cuochi stellati e di detenuti ci rendiamo conto di quanto fermento ci sia in giro e di quante storie positive si stiano sviluppando in questa Italia apparentemente sempre piu malata.
La Cooperativa Caffè Lazzarelle, del carcere di Pozzuoli, che “promuove la creazione di nuova imprenditorialità e lavoro autonomo femminile” con un’energia che ha permesso lo svilupparsi del primo progetto di produzione carceraria in Campania.
La NCO, Nuova Cucina Organizzata, una bellissima idea sviluppata attorno a dei ragazzi con disagio psichico. A Casal di principe,nel cuore della criminalità organizzata, un gruppo di coraggiosi educatori ha creduto che l’amicizia, il sentirsi a casa possano dare maggiori benefici di sedativi e psicofarmaci, diventando con il loro ristorante una famiglia allargata che ha saputo portare sorriso e fiducia all’interno di una comunità segnata da anni di camorra e crimine.
E ancora il Festival del Cinema dei Diritti Umani, che ci ha ospitati e ha saputo creare questa occasione di scambio intenso all’interno della rete del caffe sospeso; Slow Food Campania, UISP Campania e tutti i partecipanti a questo incontro che ha ridato fiducia a chi ne ha preso parte, perché sebbene ci sia molta strada da fare per garantire una società più giusta ed equa, sono in molti che stanno spingendo in questa direzione. Grazie.