Il cielo azzurro e la temperatura perfetta invitano a passeggiare senza meta. La zona è quella del D-Cube, un enorme centro commerciale che poco mi interessa. All’esterno, però, c’è una piccola arena dove stanno suonando live musica jazz e mi fermo ad ascoltare, sdraiata su una delle chaise longue che si alternano alle gradinate. Sono in Corea, a Seoul precisamente, dove i grattacieli si intramezzano alle pagode e mondi diversi si rincorrono tra modernità e tradizione.
In cerca di qualcosa di buono da assaggiare mi avventuro in una strada secondaria, illuminata da mille insegne colorate e noto un piccolo locale con pochi tavoli e una sola vetrina. Il menu, come spesso accade, è solo in coreano e non mi resta che ordinare il piatto che vedo sul tavolo a fianco. Per ovvi motivi non ne conosco il nome, ma ho provato a riprodurlo a casa con un risultato niente male.
Ingredienti: riso thaibonnet, alghe nori, carote, cipolle, zenzero fresco
Lavare il riso un paio di volte sotto acqua corrente e cuocerlo secondo la tecnica dell’assorbimento come segue:
- mettere in una casseruola riso e acqua in rapporto 1 a 1, ossia per 1 tazza di riso versare 1 tazza di acqua. Portare l’acqua a ebollizione. Appena l’acqua rinizia a bollire, abbassare la fiamma e coprire subito con il coperchio lasciando una piccola apertura per far uscire il vapore e lasciar cuocere per 10 minuti. Dopodiché spegnere il fuoco e chiudere totalmente il coperchio. Lasciare riposare per almeno 10 minuti o fino al completo assorbomento di acqua e umidità.
Nel frattempo tritare cipolle, carote e zenzero abbastanza finemente e rosolare il tutto in poco olio di semi di arachidi. Aggiungere le verdure e le alghe tagliate a piccoli pezzi al riso cotto e formare delle palline, che mangerete intingendole prima nella salsa di soia.
È abitudine coreana portare a tavola tutti gli ingredienti cotti in modo che i commensali possano farsi da sè le palline. Per accompagnare questo delicato ma gustoso piatto ci vuole una birra leggera oppure una tazza di tè verde.