Era da tanto tempo che desideravo farlo: l’idea originaria era quella di stampare un copia con copertina e tutto che contenesse la prima fanfiction che ho scritto, in modo da poter avere la soddisfazioni di sfogliare un “libro” (poche storie, era pur sempre una storia di quasi 200 pagine!) scritto da me. L’occasione giusta, però, è arrivata prima del previsto, perciò eccomi qua a scrivere questo post.
Di cosa sto parlando? Ma naturalmente di Lulu, il – per quanto mi risulta – più famoso sito tra i cosiddetti Print on Demand, ovvero quei servizi online che permettono a chiunque di autopubblicare il proprio romanzo e di venderlo senza appoggiarsi a una casa editrice oppure semplicemente di stampare per tenere per sè. Parlando in particolare di Lulu, si possono creare, oltre ai libri e agli eBook, calendari, album fotografici, ricettari e molto altro, avendo inoltre la possibilità di scegliere tra un’infinità di opzioni e formati.
Nel mio caso non si trattava però di una pubblicazione (magari!), bensì di un semplice esperimento. Ma forse è meglio che vi racconti tutto dall’inizio…
Era un soleggiato pomeriggio di ottobre quando uscii di casa dirigendomi verso il centro. Il mio obiettivo era il negozio di articoli musicali dove vado quando ho bisogno di acquistare qualcosa che possa servire per la mia carriera di aspirante musicista (libri, cd, materiali per fabbricare le ance – che sono quei “bastoncini” di canna che vibrando fanno sì che l’oboe emetta dei suoni -…): avevo bisogno, infatti, di tre libri di studi per oboe (tecnicamente avrei potuto fotocopiarli dai libri delle mie colleghe, ma si dà il caso che non sia particolarmente amante delle fotocopie, così se posso preferisco acquistarli, i libri). Cammina e cammina, arrivai finalmente al negozio. Entrai e domandai alla commessa se poteva procurarmi quei tre libri: lei consultò il computer e poi mi diede una risposta.
«Il Prestini e il Pasculli ci sono», disse, «ma purtroppo il Richter no: mi risulta che la casa editrice sia fallita».
«Pazienza», mi dissi, dopo aver pensato “Mannaggia, proprio adesso che serviva a me!”. «Vorrà dire che farò le fotocopie».
Tornando a casa con i primi due libri, però, fui fulminata da un’idea a dir poco geniale (?): e se per rilegare le fotocopie provassi a utilizzare Lulu – che, tra l’altro, è da un po’ di tempo che vorrei provare – piuttosto che farmi mettere una di quelle casalinghe rilegature a spirale che si rompono in una settimana?
Detto fatto: ho chiesto in prestito il Richter e, invece che fotocopiarlo direttamente, ho scannerizzato tutte le pagine (una ventina) cercando di massimizzare la qualità di esse. Poi con queste immagini ho creato un PDF, mi sono registrata su Lulu e l’ho caricato, scegliendo tra le opzioni la rilegatura ad anelli. Infine ho messo insieme una copertina carina e mandato il tutto in stampa.
OMG, ma quanto ti sarà costato??, chiederete voi. Non più di quanto avrei speso rivolgendomi a un rilegatore, direi: dato che al momento è attiva una promozione che non fa pagare la prima copia stampata, ho pagato solamente le spese di spedizione, vale a dire poco più di 6€ (con il costo di stampa sarebbe stato sui 12€). Dopodiché ho aspettato che mi recapitassero il pacco a casa… e il risultato, signori miei, è stato spettacolare:
La copertina è lucida e con dei colori vivissimi, la qualità di stampa all’interno è ottima; inoltre il tutto appare molto resistente. Insomma, per pochi euro adesso ho tra le mani un libretto dall’aspetto elegante e professionale.
Il succo del discorso? Semplicemente, se volete pubblicare un libro o anche solo stamparlo per tenerlo per voi, non pensateci due volte a usare un Print on Demand come Lulu: ne vale davvero la pena, secondo me
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