Vi ricordate il post di qualche giorno fa, in cui raccontavo alcuni episodi del weekend che ho trascorso in Veneto con la mia amica Irene? (Se ve lo siete perso, cliccate qui!). Ecco, ripensando a quel fine settimana e soprattutto al fatto che non ci fosse nulla di prestabilito nel nostro itinerario mi è tornata in mente la sosta che, al rientro verso casa, abbiamo fatto a Chioggia.
Non mi ricordo perché o per come avessi la sensazione che Chioggia meritasse di essere vista. Sono quasi sicura di non aver letto niente a proposito della città e delle sue attrattive (per lo più storiche) prima di partire, perché non mi sono minimamente preoccupata di informarmi se ci fosse qualcosa che valesse la pena vedere. D’altronde, in un viaggio fondato sull’improvvisazione c’era ben poco da programmare E così, dato che Chioggia si trovava esattamente sulla strada verso casa, dopo aver lasciato Mogliano Veneto abbiamo deciso di fermarci a dare un’occhiata.
Se pensate di trovare in questo post dei suggerimenti dettagliati su cosa vedere o cosa fare a Chioggia resterete delusi. Io non ho fatto altro che godermi la ridente cittadina per qualche ora: ho camminato tranquillamente per le vie del centro rinfrescate da una rigenerante brezza marina;
ho allungato lo sguardo oltre l’orizzonte per cercare di scorgere i silenziosi segreti del mare; ho seguito il volo dei gabbiani, ora alto ora raso terra, cercando di lasciarmi pervadere dal senso di libertà comunicato dal loro sbatter d’ali.
Spero perciò che continuerete a leggere lo stesso, magari vi verrà voglia di partire per Chioggia per scoprire se anche a voi fa lo stesso effetto che ha fatto a me… oppure deciderete che è ora di erudirmi sugli aspetti caratteristici della città e sarete voi a dare suggerimenti a me per la prossima visita
A dir la verità, questo post nasceva con la voglia di condividere una semplice carrellata delle foto più significative che ho scattato a Chioggia. Riguardando quelle foto per scegliere gli scatti migliori, mi sono ricordata perché la città mi fosse piaciuta tanto: una tranquilla passeggiata per il centro mi ha, come dire, inebriata. A Chioggia ho capito che le città lagunari mi incantano, forse perché il serpeggiare dei canali tra gli edifici e i palazzi mi trasmette tranquillità;
oppure perché il regolare susseguirsi di ponti più o meno architettonici che collegano le nostrane rives gauches e rives droites è rassicurante;
perché ci si può trovare ad osservare lo stesso ambiente da prospettive diverse, ricavandone impressioni del tutto differenti; o ancora perché si può montare in sella a una bicicletta e girovagare indisturbati per le vie cittadine (Chioggia sembra proprio il paradiso per gli amanti della bicicletta comune ).
E poi lasciatemelo dire: i riflessi a specchio nell’acqua mi affascinano oltre ogni dire. Anche se non sono brava a immortalare ciò che vedo riflesso, né a rendere le emozioni che mi trasmette.
Nelle poche ore trascorse a Chioggia abbiamo scoperto che la città ha avuto un ruolo di una certa importanza durante il Risorgimento. Qui infatti nel corso del 1867 soggiornarono due importanti figure storiche: Giuseppe Garibaldi a febbraio e il re Vittorio Emanuele II a maggio.Che dire? Per me Chioggia è stata una piacevole sorpresa, tanto che mi sento di consigliarvi una sosta anche da quelle parti se avete in programma un viaggetto a Venezia. Per di più, ci sono collegamenti diretti via traghetto che portano da Chioggia a Venezia in poco più di un’ora (andata e ritorno 14,00 €); se non soffrite il mal di mare, potreste scegliere Chioggia come base del vostro soggiorno e raggiungere la Serenissima dal mare. Un’esperienza che vale la pena provare.