Esplorando la Puglia #2: Alberobello e Castellana

Creato il 27 agosto 2014 da Athenae Noctua @AthenaeNoctua
Dopo aver ammirato la cattedrale di Trani, il viaggio in Puglia è proseguito con due escursioni nell'entroterra, una di carattere culturale, l'altra naturalistica.
La prima ha avuto come meta Alberobello, il paesino famoso per i suoi trulli, costruzioni rurali di colore bianco che si distinguono per la copertura in pietra che compone un cono la cui sommità è occupata da pinnacoli elaborati. L'origine di questi edifici (ma sarebbe meglio dire di quelli edificati dal XV secolo) è curiosa: innalzati senza bisogno di malta grazie alla capacità autoportante delle cupole con questa forma, essi permettevano di aggirare una tassa sulle aree urbane, in quanto classificabili come edifici non permanenti.

Una stradina nel complesso dei trulli di Alberobello


L'insediamento di Alberobello, dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità nel 1996, è quello con la maggior concentrazione di Trulli, ma tutta l'area delle Murge e l'entroterra da Bari a Monopoli sono disseminati di strutture di questo genere, ancor più belle perché immerse negli oliveti.
Attualmente i trulli di Alberobello sono per la maggiore occupati da negozietti caratteristici di prodotti enogastronomici e ceramici (le eccellenze del territorio) che spesso danno accesso a balconi dai quali è possibile avere una visione sopraelevata del complesso o permettono di scoprire l'interno delle cupole, i piani interrati o l'uso dei pozzi interni, anche con la guida degli stessi commercianti.

Alberobello - il Trullo Siamese

 Passeggiando fra i trulli si ha un'impressione di grande luminosità data dal bianco della muratura e si incontrano schiere uniformi di edifici con le cupole segnate da simboli tinteggiati di bianco e tratti dallo zodiaco, dalla religione o da altri retaggi tradizionali, ma anche alcune costruzioni decisamente originali, come il Trullo Sovrano o il Trullo Siamese; novecentesca è invece la Chiesa-trullo dedicata a Sant'Antonio.

Alberobello - La Chiesa-trullo di Sant'Antonio


Non lontano da Alberobello si trova Castellana, centro rinomato per la presenza di grotte carsiche che si estendono nel sottosuolo per circa 3 km a oltre 100 m di profondità, con una suggestiva alternanza di ambienti più o meno ampi modellati dalla caduta dell'acqua e dai minerali che essa deposita scivolando sul materiale precedentemente accumulato. Era il secondo complesso che visitavo, dopo quello di Frasassi, e la magia si è ripetuta: per quanto le opere umane possano stupire e commuovere, non c'è nulla che apra il cuore quanto la visione del lavoro millenario della Natura.
 

Grotte di Castellana - La Grave


Scoperte nel 1938 da Franco Anelli, le grotte presentano tutte le strutture e le concrezioni tipiche del carsismo (stalattiti, stalagmiti, colonne, cortine), che assumono colori vari a seconda delle sostanze che trasportano, dal bianco al giallo, dal rosa al rosso; quest'ultime sfumature danno talvolta origine a quelle che, simpaticamente, gli speleologi chiamano fettine di bacon!

Grotte di Castellana - la Grotta Bianca

Nel corso della visita, che si può scegliere se affrontare con itinerario completo o parziale ed è condotta da una o più guide, si passa dall'ambiente iniziale della Grave, l'unica dotata di un'apertura che distribuisce ossigeno in tutto il complesso, a spazi che prendono il nome dalle concrezioni salienti: le grotte della Lupa (per una concrezione che ricorda la Lupa capitolina), dei Monumenti, della Civetta, del Piccolo Paradiso e molti altri ambienti, fino ad arrivare alla bellissima Grotta bianca, definita "la più splendente del mondo" grazie alla ricchezza di alabastri.
Per la visita si consigliano abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica, una felpa (la temperatura è ad una media di 16,5 gradi) e tanta, tanta voglia di meravigliarsi!
C.M.
NOTE:
Le foto di Alberobello sono di mia realizzazione, mentre quelle di Castellana, non essendo possibile fotografare oltre la Grave, sono tratte dal sito ufficiale, cui rimando per ulteriori informazioni sul complesso e sulle modalità di visita.

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