Esprit giovanile

Creato il 12 luglio 2010 da Patuasia


Quattordici mani applaudono l’entrata in politica dei giovani dell’Alpe, quattordici braccia cadono per lo stesso motivo: il neonato movimento giovanile sa già di muffa. Innazitutto il nome: “Esprit jeune” è una ripassata di quel “Esprit libre” già tanto abusato in campagna elettorale e contraddice pertanto quel “dare una nuova visione, aperta e moderna dell’autonomia valdostana…”. Inoltre i portavoce sono figli d’arte e questo non facilita la loro immagine in fatto di novità. Sono figli di politici di lungo corso, seguono le orme dei padri e delle madri e per questo facilitati nel cammino, in genere breve, e per questo, soprattutto in questo periodo storico, rischiano di risultare “antipatici”. Infatti cosa c’è di “moderno” in tutto ciò? Niente. E’ una prassi consolidata: si entra nel movimento giovanile e poi si fa carriera, magari con l’aiutino dei parenti. Questi cari ragazzi, che sono certamente ragazzi meravigliosi, hanno sbagliato clamorosamente approccio. Almeno stando alle loro dichiarazioni. Prima di farsi assorbire da un partito, avrebbero dovuto dare un segno di autentica autonomia e smarcarsi dai genitori illustri. Giocare in originalità e dinamismo, disturbare la quiete della burocrazia, insomma irrompere sulla scena politica con tutta la grinta dei vent’anni e rompere, rompere le scatole, perché questo è il compito delle nuove generazioni.  Invece si presentano ordinati e con il vestito della festa, in occasione di un incontro-dibattito sul federalismo fiscale organizzato dai padri… , cosa c’è di più triste e vecchio di un esprit giovanile?


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