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Esse (storie) tra pittura e cinema: mostra personale del pittore Giuseppe Farina autore delle tele del film Viva L’Italia di Massimiliano Bruno

Creato il 31 ottobre 2012 da Spaziotadini

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Inaugura il 7 novembre alle ore 18.30

Spazio Tadini, via Jommelli, 24 (MM2 Piola, MM1 Loreto, Bus 62 e81) apertura dalle 15.30 alle 19 da martedì a sabato

DURANTE LA MOSTRA E’ PREVISTO ANCHE UN INCONTRO SUL FILM E IL LAVORO DELL’ARTISTA

Dopo l’ultimo ciak cinematografico del film ‘Viva l’Italia’, di Massimiliano Bruno e la presentazione della pellicola nelle sale italiane dal 22 ottobre 2012, il sipario si alza ora sui quadri di Beppe Farina, che ne arricchiscono la scenografia.

Nella ‘personale’ organizzata presso lo Spazio Tadini di Milano dal 7 al 30 novembre 2012, vengono presentate al pubblico le suggestive immagini che hanno fatto da sfondo coreografico e concettuale alla favola comica e irriverente del regista romano, ricca di colpi di scena, che attraverso il ritratto di un politico impazzito e della sua strampalata famiglia racconta il Bel Paese e le sue tante contraddizioni, senza risparmiare niente e nessuno.

Attraverso le sue opere Farina offre a chi guarda un viaggio dell’anima. Nello svelare i suoi sentimenti più intimi, egli fonde in un unicum il mondo reale e quello immaginario. L’assenza di cornici amplia l’essenza dei contenuti. Spazi prospettici e intuitivi con due identità, le tele e l’individuo, che rispecchiano la sua personalità eclettica e colta.

Le tappe salienti della sua formazione intellettuale e concettuale sono passate attraverso tutti i canali dell’arte. La sua pittura, a volte forte ed espressiva, dai colori vigorosi e intensi, altre, invece, con pennellate che, pur essendo dinamiche, hanno effetti sfumati, offrono al viaggiatore esistenziale momenti di grande patos, mostrando in questo viaggio, attraverso un uso sapiente dei colori, le sue emozioni, le sue passioni, il suo pensiero, i suoi sogni. In questo viaggio immaginario dentro di sé e dentro ognuno di noi, cerca continuamente una soluzione interiore che passa attraverso la sofferenza rigenerante dell’essere, stimolando un senso di gradevole leggerezza nell’anima.

Durante il cammino anche la parte irrazionale dell’artista viene evidenziata e sottolineata dalle sue tele, in cui si individua la dicotomia di celebrare la modernità, il progresso e l’omologazione della vita quotidiana (opere con tecnica mista: Collage, Digital, Pittura).

Le sue opere ‘viaggianti’ diventano analisi schiette di problematiche attuali. L’individuo e le masse in continuo movimento, senza una meta precisa, senza contatto e senza dialogo, hanno tuttavia la forza comune di chiedere rispetto: quello per il nostro habitat. Allo stesso tempo, si sottolinea la crisi di valori, la ricerca continua di un baricentro, suscitando implicitamente un dibattito silente, ma continuo, sulla questione storica, culturale, sociale e morale dei nostri tempi, rifacendosi istintivamente a una tematica ‘hegeliana’: “l’artista appartiene al suo tempo, vive dei suoi costumi e delle sue abitudini, ne condivide le concezioni e le rappresentazioni”.

Lo stesso vale per i sentimenti negativi, che in Farina non lo sono mai del tutto: c’è sempre la delicatezza della speranza alla fine del ‘viaggio’.

Mariateresa Bucceri

 

GIUSEPPE (BEPPE) FARINA

nasce a Torino nel 1962. Figlio d’arte, fin da giovane studia musica con Giuseppe Molino e teatro con Enzo Garinei. All’età di trent’anni diviene curatore dell’attività del padre Armando Farina, esponente di rilievo della pittura contemporanea italiana. Col passare degli anni affina tecniche pittoriche informali e astratte e delinea la propria avventura artistica intimistica.

Il suo è un costante lavoro di ricerca, all’insegna della contaminazione con altri generi artistici. Per quanto concerne il teatro, nello stesso periodo collabora con Renata Zamengo e Dacia Maraini. Nel 2005 espone alcune sue opere nell’allestimento di scenografie relative alle rappresentazioni teatrali del regista romano Michele La Ginestra.

L’anno seguente partecipa al Concorso d’Arte città di Fondi ottenendo il IV premio e diviene Art manager delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Da qui l’incontro con Aldo Caner, direttore artistico della Galleria Le Petit Prince di Ravello in seguito al quale entra a far parte del suo team di artisti. Dal 2007 è Direttore artistico del Parco letterario Pierpaolo Pasolini, nel quartiere di Ostia. In tale ambito, presenterà alcuni lavori di land art performativa con riferimenti alla letteratura ‘pasoliniana’.

Nel 2010 a Torino firma il manifesto artistico Stefart ed è tra i finalisti all’Open Art Gallery di Milano. Nel 2011 riceve l’incarico dal Museo del Presente di Rende di realizzare una personale d’arte contemporanea intitolata ‘Viaggi sentimentali’.


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