Esser-ci

Da Davide

Che cosa divento quando ho paura?

Sento le mani fredde, anche i piedi freddi, ma le mani gelide.

Sento che i muscoli della pancia si stringono, sento che sono rigidi, continuano a contrarsi senza fermarsi. Provo a rilassarli con un respiro più profondo, mi convinco che sono rilassati, mi dico va tutto bene. Ma loro ricominciano a stringere, mi bloccano e mi trattengono, si difendono. Si difendono, devono ripararmi per un urto imminente. Tengo tutto irrigidito perché so che sto andando a sbattere.

Sento il respiro leggero, veloce, lo sento battere in testa come se respirassi solo con il naso che sento freddo gelido e l’aria che entra mi fa male.

Sento che la mia testa gira, vedo le cose attorno a me più nitide, ma più distanti, come se stessi guardando un film, le vertigini mi portano via, ho paura di cadere, mi sento cadere e allora i miei muscoli si irrigidiscono ancora di più.

Sento che sto perdendo il controllo, sento che sto naufragando, sento dentro la pancia la nausea di questo naufragare. Mi viene da vomitare.

Aiuto! Gli altri mi guardano in maniera ostile: cos’hai da guardare tu? Pensi di essere meglio di me? Eh sì e forse lo sei, anzi, certo che lo sei, lo sei sempre stato e non hai mai perso tempo per ricordarmelo. Tu così sicuro di te, saldo nelle scelte tanto da non poter tornare indietro e io adesso perdo il terreno sotto i piedi perché o faccio quello che vuoi o mi arrendo e cado, e continuo a cadere.

Se mi lascio andare di sicuro cado per terra, me la faccio addosso, faccio brutta figura e chissà cosa pensi di me.

Devo resistere!

Fenomenologia della paura, riconoscimento che ne onora l’essenza. E già mi si scaldano le mani.


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