Esserci dentro

Da Carlo Deffenu

Ho iniziato il nuovo lavoro il 22 marzo e in questi giorni il mio tempo è stato travolto dai ritmi imposti dal ristorante. Nuovo menù, nuova organizzazione, nuovo personale, nuovo boss, nuova filosofia... oserei dire... nuova vita. Mi metto alla prova ancora una volta e spero di cadere in piedi senza rompermi troppe ossa. Vivo di precarietà come molti italiani, ma avere per boss la cantante di un gruppo underground molto amato e seguito in tutta europa (tra l'altro fidanzata con un giovane scrittore talentuoso), e avere un cuoco napoletano, un pizzaiolo siciliano dai mille saperi (prepara tutti i giorni il pane aromatizzato nei modi più fantasiosi) e Wilma... l'anima e il cuore del locale...è, come dire, una spinta energetica che mi mancava da anni. C'è un clima sereno, amichevole... si ride, si scherza e ci si fida uno dell'altro. Mi gestisco gli orari in base a quello che devo fare (cosa impensabile nella ristorazione) e ho le chiavi del locale (come tutti gli altri) per aprire e chiudere quando voglio senza restare legato a nessun altro. C'è un clima famigliare, con il piccolo Ernesto che balla appena sente un po' di musica, e il fratellino più grande che ama disegnare sui fogli giganti usati per portare la pizza in sala su un tagliere di legno. Il guaio è, com'è normale in questo lavoro, il poco tempo per leggere e scrivere. Sono in stand-by... tutta la mia energia ora è concentrata su questo nuovo impegno. Provo la stessa emozione che si prova davanti a un'opera d'arte bellissima: ti sembra strano esserci davanti, anzi, ti sembra strano ESSERCI DENTRO!