Al quadro di un paese di diritti negati, i partecipanti hanno lanciato la proposta di un Registro delle Unioni Civili così come già accaduto a Napoli pochi mesi fa.
“Essere omosessuali ad Avellino significa desiderare di andare via - dichiara Donata Ferrante - mi auguro che la tematica dei diritti civili non venga utilizzata soltanto per fini elettorali. L’istituzione del Registro delle unioni civili, da solo, non serve a niente”
“E’ impensabile - aggiunge Giuseppina La Delfa - chiedere un voto a persone a cui non sono riconosciuti diritti e tutele imprescindibili”
La CGIL ha ricordato gli sportelli dedicati aperti presso la propria sede, mentre è stato lanciato poi un monito al provveditorato degli studi di Avellino che, nonostante le circolari del Ministero dell’Istruzione, non promuove iniziative culturali contro l’omofobia.