Essex love (di Matteo Zola)

Da Villa Telesio

E un caffè di pietre tombali, gotico fiammeggianti

spente

tra i tavolini e il grifone, un americano con latte

e altri tatuaggi sui capitelli

mentre la ragazza

suona un concerto capelli di grano.

Gli ubriachi guardano da lontano

in attesa che da quegli occhi si getti un avanzo

–          Cupido è già sbronzo:

battono rintocchi di pioggia, il dio degl’inglesi

ha una paresi di pianto, marinai salpano

lacrime da cane randagio –

e infine il prodigio

di un amore piantato di schiena

tra le sue scapole e un bacio.

Ma non muore,

mentre il sangue di Chopin

sprizza per le strade.

E l’assassino evade.