Sono l’incubo di chi ha animali domestici, di coloro vanno a passeggiare nei boschi e soprattutto dei campeggiatori. Il loro morso può provocare malattie anche gravi, che in casi estremi possono portare alla morte. Senza contare il disagio di avere addosso un parassita che succhia il sangue.
In particolare, la malattia di Lyme è un morbo di origine batterica, che il New York Times ha definito la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente negli Stati Uniti dopo l’Aids.
La causa della malattia di Lyme è un batterio spiraliforme, la Borrelia bugdorferi, chiamata così “in onore” del suo scopritore Burgdorfer, che infesta le zecche, le quali possono trasmettere l’infezione all’uomo e agli animali. I luoghi nei quali è più facile incontrarla sono le zone boscose e ricche di cervi, dal momento che questi rappresentano l’habitat ideale per le zecche.
La zecca che invece è diffusa nell’est Europa ed in Italia, soprattutto nel Triveneto, si chiama Ixodes ricinus. Presente in molte aree rurali e urbane, il morso di questa zecca provoca meningoencefalite. I casi ogni anno sono molti, circa 30, ma spesso gravissimi, talvolta mortali e in costante crescita.
La Ixodes ricinus è in pratica il serbatoio di agenti infettivi raccolti nel sangue di animali selvatici montani o boschivi e ritrasmessi agli ospiti che attacca, animali domestici e uomo, inoculando il virus con piccoli morsi indolore.
La meningoencefalite è una malattia molto grave, che può essere confusa al principio con una banale influenza. I sintomi sono leggera febbre, mal di testa, dolori muscolari che compaiono a 7-14 giorni dal morso, a cui segue, se sottovalutata, una seconda fase con l’interessamento del sistema nervoso centrale e possibili danni permanenti ed invalidanti. Se diagnosticata in tempo, la malattia si cura con antibiotici specifici.
Il problema non riguarda solo Stati Uniti ed Europa. A causa del cambiamento climatico con inverni miti e mesi primaverili caldi anche la Russia deve far fronte a un’invasione di zecche. Il problema si sta evidenziando nelle foreste di betulle della Russia centrale, tra cui anche Mosca che è circondata da boschi, e un certo numero di zone limitrofe, nonché nel Nord, in Siberia e nell’Estremo Oriente.
Procuratevi invece una pinzetta a punte sottili, e afferrate il corpo estraneo il più possibile vicino alla superficie della pelle. Rimuovete tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il già citato rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni. Disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca. Evitate di toccarla a mani nude, occorre sempre indossare un paio di guanti!
Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile. Ultima fase, distruggete la zecca, possibilmente bruciandola.
Seguendo queste semplici regole forse potremo vivere un’estate serena e soprattutto, per le persone ansiose alle quali mi unisco, le passeggiate nei prati dei nostri cani non si trasformeranno più in un incubo da evitare.
Written by Cristina Biolcati