Per esempio Mazara del Vallo, nel trapanese… Per millenni è stato territorio di conquista ma anche di scambi culturali, crocevia per le merci di tutto il mediterraneo, sin dai tempi dei Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani Arabi e in fine dei nordici Normanni.
STORIA E ORIGINI DEL NOME
Il nome Mazara, Mazar = la rocca, venne donato alla cittadina dai Fenici che ne fecero un importante emporio mercantile, mentre Greci e Cartaginesi, intorno al 400 a.C. si contesero il territorio grazie alla sua posizione strategica.
Anche della venuta dei Romani si ritrovano palesi testimonianze come il bellissimo pavimento musivo raffigurante un cervo dorato ritrovato nella chiesa di san Nicolò Lo Regale.
Ma furono gli arabi, intorno al Nell’827, gli Arabi la scelsero per il loro sbarco in Sicilia e la elessero capoluogo di una delle tre Valli, la Val di Mazara.
E’ proprio agli Arabi che dobbiamo l’introduzione nell’isola di nuove colture (limoni e aranci) e nuove tecniche di coltivazione ma anche la creazione di un centro di studi islamici.
Con l’arrivo dei Normanni invece si assistette ad un fiorire di monasteri, di chiese e lussuosi palazzi, molti dei quali,ristrutturati nel periodo barocco,sono ancora oggi degli splendidi esempi dell’arte siciliana.
LA MAZARA CONTEMPORANEA
“Una piccola città piena di fascino abbracciata dal mare che diventa porto e poi fiume.”
Mazara del Vallo possiede la più grande flotta di pescherecci d’Italia e proprio su uno di loro nel 1998 è giunta in città una delle opere più interessanti della civiltà greca, il Satiro danzante.
Questa straordinaria scultura bronzea del periodo ellenistico, IV secolo a.C , pescata dalle reti di un peschereccio nelle acque del Canale di Sicilia raffigura un giovane satiro dalle orecchie aguzze in atteggiamento di danza vorticosa. E’ conservato nella chiesa di Sant’Egidio ( XV-XVI sec), attuale sede del Museo Regionale del Satiro.
COSA FARE OGGI- Una passeggiata nella Casba col suo dedalo di vicoli e cortili vi riporterà alla magia di quel periodo. All’interno di uno dei suoi cortili , il cortile Pilazza, si trova il pozzo delle fate da cui si dice fosse possibile prendere delle monete d’oro a condizione ti tirare su da soli il secchio ricolmo , peccato che il peso fosse troppo per una sola persona
OPPURE una bella camminata lungo il porto canale, magari al mattino, e se siete fortunati potrete partecipare alla caratteristica asta del pesce.
La visita del centro storico può iniziare dalla piazza principale dove si trovano Il Palazzo Vescovile (secc. XVI- XIX) ed il Seminario dei Chierici ( sec. XVIII ).
Interessanti i complessi monastici di Santa Caterina, San Michele, San Francesco, Santa Veneranda oltre che la chiesa e il collegio dei Gesuiti .
L’imponente gruppo della Trasfigurazione di Antonello e Antonino del 1535, i dipinti di Giambecchina e un affresco medievale con il Cristo Pantocrator del sec.XIII-XIV per ricordarne solo alcuni.
Al centro della Piazza della Repubblica, l’antico Piano Maggiore, si trova una statua di Ignazio Marabitti, la statua di San Vito (1771).
E ancora… La chiesa di San Nicolò Regale edificata nel periodo normanno sui resti di un edificio romano con ambienti termali, pareti affrescate e pavimenti musivi databili tra il III e il V secolo d.c. Tra le decorazioni spicca un cervo dorato in movimento.
Mentre testimonianze puniche, arabe e normanne si possono trovare nel Palazzo dei Cavalieri di Malta.