Una ricerca del professor Michael Rampino, biologo dell’Università di New York, sembra mostrare che i passaggi della Terra attraverso il piano galattico, eventi non molto frequenti, ma prevedibili, possono avere una correlazione diretta e significativa con fenomeni geologici e biologici che avvengono sulla Terra. In un articolo in uscita sul Montly Notices of the Royal Astronomical Society, il professor Rampino afferma che il movimento attraverso la materia oscura potrebbe perturbare le orbite di comete e portare ad un riscaldamento del nucleo terrestre, entrambi fenomeni connessi con episodi di estinzione di massa.
Il piano galattico è il luogo della Via Lattea in cui risiede il nostro sistema solare, contiene stelle, polveri e nubi di gas, nonché una considerevole quantità di materia oscura, una forma di materia sfuggente che può essere osservata solo attraverso i suoi effetti gravitazionali.
Sappiamo che la Terra ruota attorno al centro della Galassia compiendo un’orbita circolare una volta ogni 250 milioni di anni. Ma la traiettoria della Terra è anche ondeggiante, con il Sole e i pianeti che passano sopra e sotto al piano galattico approssimativamente ogni 30 milioni di anni. Studiando la ricorrenza di questi passaggi lungo il piano galattico, Rampino ha notato che sembra esserci una correlazione con gli episodi di impatti cometari e quindi con eventi di estinzione di massa. Il famoso impatto cometario risalente a 66 milioni di anni fa che ha portato all’estinzione dei dinosauri ne è un esempio.
Cosa potrebbe causare questa correlazione tra i passaggi lungo il piano galattico, gli impatti e quindi le estinzioni ad essi connesse?
Attraversando il piano galattico, osserva Rampino, la materia oscura presente potrebbe disturbare le traiettorie delle comete, che compiono orbite tipicamente lontane dalla Terra, nelle regioni più esterne del sistema solare. Questo, secondo il professor Rampino, potrebbe implicare una variazione di traiettoria e una maggiore probabilità di impatto delle comete con il nostro pianeta.
Un altro effetto dovuto al passaggio attraverso il piano galattico e all’interazione con la materia oscura potrebbe riguardare il nucleo terrestre. Col tempo, sostiene Rampino, l’annichilazione di particelle di materia oscura potrebbero produrre una considerevole quantità di calore nel nucleo della Terra, innescando eventi come eruzioni vulcaniche, formazione di montagne, inversioni del campo magnetico e variazioni del livello del mare, che mostrano picchi di ricorrenza proprio ogni 30 milioni di anni. Rampino quindi suggerisce che i fenomeni astrofisici derivanti dai passaggi della Terra attraverso il piano galattico potrebbero risultare in drammatici cambiamenti nell’attivita geologica e biologica del nostro pianeta.
Il modello presentato in questo studio, che propone diverse interazioni tra la materia oscura e la Terra durante i suoi passaggi attraverso il piano galattico, potrebbe avere un considerevole impatto nella nostra comprensione degli sviluppi geologici e biologici terrestri, così come quelli di altri pianeti.
«Abbiamo la fortuna di vivere su un pianeta ideale per lo sviluppo della vita», dice Rampino, «ma la storia della Terra è scandita da eventi di estinzione di massa, alcuni dei quali sono di difficile spiegazione. Potrebbe essere che la materia oscura – la cui natura ci è ancora sconosciuta, ma che racchiude un quarto del contenuto dell’universo – sia la risposta. Oltre ad essere importante su scale più vaste, la materia oscura potrebbe avere un’influenza diretta sulla vita sulla Terra».
Un’ipotesi originale, tanto da poter correre il rischio di essere paragonata alle cintura di Orione di Roberto Giacobbo: buona per ogni occasione.
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