Etcetera

Etcetera è un manga che rientra in quella categoria delle storie divertenti ma serie, che non disdegnano un sorriso e di quando in quando si occupano di portare avanti un tema di fondo ben più serioso e tosto.
Il genere è quello del fanta/western, simile in molti punti a quel capolavoro che risponde al nome di Trigun, con qualche punta do steampunk, che non fa mai male.
Ming Chao è una bambina iperattiva, che piuttosto che stare buona e tranquilla si farebbe crocifiggere, e forse nemmeno allora la si vedrebbe immobile. Vissuta con il nonno fino a poco prima l'inizio delle vicende narrate nel fumetto, si ritrova sola e con la possibilità di esaudire il suo sogno più segreto: diventare una ballerina famosa e attraversare il west come quegli artisti che era solita ammirare nei cartelloni o nel saloon. Unico ricordo del nonno una pistola molto particolare, l'Etogun. A prima vista l'arma sembra inutile, visto che non spara mai e pare essere inservibile, ma una notte, dopo che Ming incappa in un misterioso prete, i due vengono attaccati da un brigante. Nella confusione l'Etogun finisce nella pentola in cui stava cuocendo uno spezzatino di lepre e nel momento in cui Ming, cercando di salvare il prete, impugna la pistola e preme il grilletto, un velocissimo proiettile scaturisce dalla canna e, zigzagando lungo il terreno stende il malvivente, con grande sorpresa di entrambi. Scopre così che l'Etogun non è una pistola qualsiasi ma basta farla entrare in contatto con del materiale proveniente da un animale dello zodiaco cinese affinché il proiettile che verrà sparato abbia le caratteristiche dell'animale stesso. Serve qualcosa di veloce? Un ciuffo di peli di lepre e il gioco è fatto! La situazione necessita potenza? Basta trovare un bel cinghiale e la vittoria è assicurata.
Il problema è che l'unica a poter usare l'Etogun pare sia proprio la piccola Ming. Parte così un viaggio attraverso il deserto, su vagoni polverosi, diligenze, villaggi in pieno stile western e una strana congregazione segreta che sta cercando d'impadronirsi dell'Etogun. Un viaggio che porterà Ming e i suoi amici a scoprire cose sul passato del nonno e della Ming stessa che nessuno avrebbe mai immaginato... Lo stile grafico è pulito, segno distintivo di To Nakazaki, con una caratterizzazione netta dei personaggi e delle loro caratteristiche principali. Molte chine, retini, e un uso del nero a volte massiccio e invadente, che serve soprattutto ad alimentare quella comicità di cui parlavo prima. Le espressioni dei visi passano da volti riflessivi e realistici, per poi scomporsi in visi distorti e comici, Gli occhi, le bocche, anche le fisionomie stesse e le corporature non sembrano fisse, ma di volta in volta subiscono l'effetto specchio da circo, trasformandosi in vere e proprie sagome. Come ho detto, se cercate un prodotto che vi faccia riflettere, dai toni cupi e riflessivi,m allora passate ad altro. In Etcetera non troverete nulla di tutto questo. Qui si ride, ci si diverte insieme alla stupidità ingenua di Ming Chao e alle infinite gag che si vengono a creare di volta in volta. Unica pecca dell'opera è la sua durata: 6 numeri, che terminano ( come spesso accade in questo genere di fumetti) nel momento stesso in cui dovrebbe invece partire il bello della storia. La sensazione, una volta terminato, è di aver assistito ad un lungo prologo, un incipit che doveva servire a prepararci al resto. Un resto che, almeno per quanto riguarda noi, non c'è: Già, visto che la serie completa era composta di nove numeri ma l'edizione italiana, per motivi che non comprendo e non condivido, è stata interrotta prima della fine. Forse, visto che la serie risale ancora al 2001, è ancora possibile reperirla da qualche parte, magari anche trovando quei numeri mancanti in una lingua comprensibile. Io non l'ho mai fatto, soprattutto per pigrizia, se per caso doveste averne notizia non esitate a farmelo sapere!