Crisotilo, amosite e crocidolite. Non è una ricetta magica, ma l'elenco dei differenti tipi di fibre che hanno causato fino ad oggi la silenziosa pandemia delle vittime da amianto. Bastano pochissime fibre, di questo amianto che fino a non troppo tempo fa era un prodotto ritenuto miracoloso. Essendo dotato di ottime proprietà isolanti, termiche e fisiche, venne usato dappertutto e nessuno tra gli scopritori/inventori si chiese mai troppo sulla sua effettiva salubrità. Nessun prodotto della natura può avere solo ed esclusivamente punti forti. Il 27 marzo del 1992, dopo un periodo troppo lungo di morti ed ammalati, amianto e cemento-amiantovennero dichiarati semplicemente fuorilegge. Troppi lo avevano respirato, troppe altre fibre erano rimaste intrappolate in vestiti e divise che gli operai delle imprese che lo lavoravano avevano fatto lavare da mogli o madri. Senza alcuna sopresa, ammalate e/o morte anche loro per delle malattie di una sofferenza atroce. Genitori premurosi lo avevano messo nei materassi e nei cuscini dei letti dei loro figli, purtroppo inconsci del male che queste fibre killer potevano causare se troppo volatili. Leggi hanno provato e stanno provato ad arginare questo delitto che ha sconvolto e sconvolgerà tutto il mondo. La cosa più brutta è la latenza che le malattie da amianto hanno: si va dai 10 fino ai 40 anni, per le forme tumorali più gravi ed incurabili. Mesotelioma, placche pleuriche, asbestosi, silicosi e tumori vari sono solo alcune delle maledizioni in cui i lavoratori di questa sostanza potranno incorrere. Stando alle stime, il peggio deve ancora venire in termini di morti e di ammalati. Nessuno tra i promotori di questo materiale killer ha mai saputo niente? Nessuno era in grado di fermare questo scempio per tempo? Nessuno tra chi ha esportato e studiato le proprietà di questo materiale nei laboratori delle aziende che lo hanno diffuso era in grado di denunciarne le potenzialità? Ad oggi, purtroppo, rimangono impuniti gli imputati. Con le richieste fatte ieri da Pubblico Ministero Raffaele Guariniello si apre un primo spiraglio di giustizia per tutte quelle famiglie che hanno sofferto o che tutt'oggi patiscono sofferenze indicibili: venti anni di reclusione, sia al miliardario svizzero Stephen Schmideiny che al barone belga (quasi novantenne, nds) Louis De Cartier. L'accusa mossa e tragicamente documentata riguarda "disastro ambientale doloso in relazione alla dispersione dell'amianto dai loro stabilimenti ed omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro." Ad un novantenne venti anni di reclusione serviranno, purtroppo, a poco. Ciò che deve incutere più sdegno è che ad essere stati condannati siano stati un miliardario ed un barone: individui schifosi, indegni, che si sono arricchiti probabilmente conoscendo i rischi che questo materiale avrebbe potuto comportare per la salute umana. Le parole pronunciate da Guariniello ieri sono più chiare di qualunque altra parola possibile: "[...]Una tragedia immane. In tanti anni non avevo mai visto una tragedia come questa, che ha colpito regioni diverse nel nostro paese, popolazioni di lavoratori e cittadini, che continua a seminare morte e che continuerà a farlo per chissà quanto. [...] E' praticamente il massimo possibile della pena, nè nell'ambito del lavoro nè in quello dell'ambiente sono mai state previste e comminate pene così gravi in Italia.[...]" Il disastro avvenuto per il PM è stato articolato "[...]sotto un'unica regia in Italia ed in altri paesi del mondo, senza che mai nessun tribunale abbia chiamato a rispondere i responsabili per l'enorme danno cagionato." Parenti delle vittime e sindacati hanno così commentato con una nota congiunta: "[...]Un momento atteso da trent'anni da tutti noi e da coloro che ancora devono lottare nei tre quarti del pianeta dove l'amianto continua ad essere estratto o utilizzato, prenotando ulteriori centinaia di migliaia di malattie e di morti di lavoratori e di popolazioni, perlopiù ignare ed ancora ingannate in modo criminale. [...]" Criminale, ma che bastasse a fare le veci del dio denaro. In aggiunta alla condanna, sono state emanate tre pene accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, incapacità di trattare con la pubblica amministrazione per tre anni e l'interdizione temporanea dalla direzione di imprese per dieci anni. L'eterna maledizione prosegue, sperando in una doverosa giustizia.
Eternit ed umanita': come se fosse un'eterna maledizione
Creato il 05 luglio 2011 da Alessandro @AleTrasforiniCrisotilo, amosite e crocidolite. Non è una ricetta magica, ma l'elenco dei differenti tipi di fibre che hanno causato fino ad oggi la silenziosa pandemia delle vittime da amianto. Bastano pochissime fibre, di questo amianto che fino a non troppo tempo fa era un prodotto ritenuto miracoloso. Essendo dotato di ottime proprietà isolanti, termiche e fisiche, venne usato dappertutto e nessuno tra gli scopritori/inventori si chiese mai troppo sulla sua effettiva salubrità. Nessun prodotto della natura può avere solo ed esclusivamente punti forti. Il 27 marzo del 1992, dopo un periodo troppo lungo di morti ed ammalati, amianto e cemento-amiantovennero dichiarati semplicemente fuorilegge. Troppi lo avevano respirato, troppe altre fibre erano rimaste intrappolate in vestiti e divise che gli operai delle imprese che lo lavoravano avevano fatto lavare da mogli o madri. Senza alcuna sopresa, ammalate e/o morte anche loro per delle malattie di una sofferenza atroce. Genitori premurosi lo avevano messo nei materassi e nei cuscini dei letti dei loro figli, purtroppo inconsci del male che queste fibre killer potevano causare se troppo volatili. Leggi hanno provato e stanno provato ad arginare questo delitto che ha sconvolto e sconvolgerà tutto il mondo. La cosa più brutta è la latenza che le malattie da amianto hanno: si va dai 10 fino ai 40 anni, per le forme tumorali più gravi ed incurabili. Mesotelioma, placche pleuriche, asbestosi, silicosi e tumori vari sono solo alcune delle maledizioni in cui i lavoratori di questa sostanza potranno incorrere. Stando alle stime, il peggio deve ancora venire in termini di morti e di ammalati. Nessuno tra i promotori di questo materiale killer ha mai saputo niente? Nessuno era in grado di fermare questo scempio per tempo? Nessuno tra chi ha esportato e studiato le proprietà di questo materiale nei laboratori delle aziende che lo hanno diffuso era in grado di denunciarne le potenzialità? Ad oggi, purtroppo, rimangono impuniti gli imputati. Con le richieste fatte ieri da Pubblico Ministero Raffaele Guariniello si apre un primo spiraglio di giustizia per tutte quelle famiglie che hanno sofferto o che tutt'oggi patiscono sofferenze indicibili: venti anni di reclusione, sia al miliardario svizzero Stephen Schmideiny che al barone belga (quasi novantenne, nds) Louis De Cartier. L'accusa mossa e tragicamente documentata riguarda "disastro ambientale doloso in relazione alla dispersione dell'amianto dai loro stabilimenti ed omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro." Ad un novantenne venti anni di reclusione serviranno, purtroppo, a poco. Ciò che deve incutere più sdegno è che ad essere stati condannati siano stati un miliardario ed un barone: individui schifosi, indegni, che si sono arricchiti probabilmente conoscendo i rischi che questo materiale avrebbe potuto comportare per la salute umana. Le parole pronunciate da Guariniello ieri sono più chiare di qualunque altra parola possibile: "[...]Una tragedia immane. In tanti anni non avevo mai visto una tragedia come questa, che ha colpito regioni diverse nel nostro paese, popolazioni di lavoratori e cittadini, che continua a seminare morte e che continuerà a farlo per chissà quanto. [...] E' praticamente il massimo possibile della pena, nè nell'ambito del lavoro nè in quello dell'ambiente sono mai state previste e comminate pene così gravi in Italia.[...]" Il disastro avvenuto per il PM è stato articolato "[...]sotto un'unica regia in Italia ed in altri paesi del mondo, senza che mai nessun tribunale abbia chiamato a rispondere i responsabili per l'enorme danno cagionato." Parenti delle vittime e sindacati hanno così commentato con una nota congiunta: "[...]Un momento atteso da trent'anni da tutti noi e da coloro che ancora devono lottare nei tre quarti del pianeta dove l'amianto continua ad essere estratto o utilizzato, prenotando ulteriori centinaia di migliaia di malattie e di morti di lavoratori e di popolazioni, perlopiù ignare ed ancora ingannate in modo criminale. [...]" Criminale, ma che bastasse a fare le veci del dio denaro. In aggiunta alla condanna, sono state emanate tre pene accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, incapacità di trattare con la pubblica amministrazione per tre anni e l'interdizione temporanea dalla direzione di imprese per dieci anni. L'eterna maledizione prosegue, sperando in una doverosa giustizia.
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